Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha depositato in consiglio comunale un ordine del giorno per chiedere al Comune di Ravenne di ripristinare l’anticipazione dei ristori alle persone in cassa integrazione, dei lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e dei beneficiari del reddito di emergenza e agli altri cittadini beneficiari di aiuti simili così come avvenuto durante il periodo di lockdown

  1. “il decreto governativo del 24 ottobre, contenente nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha prodotto un danno economico molto grave alle imprese e ai lavoratori dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, pub, pasticcerie, gelaterie, ecc.), disponendone la chiusura dalle ore 18.00;
  2. il successivo decreto “Ristoro” è venuto incontro ai forti disagi che ne derivano erogando contributi a fondo perduto agli esercizi e prorogando al 31 gennaio la cassa integrazione per i loro dipendenti;
  3. per le partite IVA i rimborsi arriveranno con sufficiente sollecitudine essendo erogati dall’Agenzia delle Entrate, mentre per i lavoratori la prospettiva si allunga essendo tali prestazioni in carico all’INPS: in effetti, allo stato attuale, la cassa integrazione è già in ritardo, rispetto al precedente decreto dell’8 marzo, per i mesi di luglio, agosto e settembre, mentre 30 giorni servono ai consulenti aziendali per l’avvio della procedura, all’Inps ne sono lasciati altri 30 per istruire la pratica e un ulteriore periodo per effettuarne la liquidazione;
  4. gran parte delle famiglie interessate andrebbe nel frattempo in gravi difficoltà e sofferenze per potersi sostenere dignitosamente.
  5. sembra perciò opportuno che il Comune di Ravenna ripristini il provvedimento posto in corso l’11 maggio 2020 per l’erogazione di un sostegno economico con impegno di restituzione alle persone residenti nel proprio territorio destinatarie degli ammortizzatori sociali e delle indennità disposte dal decreto “Cura Italia”, che avrebbero potuto riceverli in grave ritardo; 
  6. lo stesso problema, le stesse sofferenze e la stessa esigenza da parte del Comune si pongono anche per gli altri suoi cittadini soggetti alle medesime difficoltà di erogazione dei ristori, quali i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo a cui è concessa l’erogazione di un’ulteriore indennità una tantum di 1.000 euro (peraltro in attesa di ricevere ancora quella precedente, disposta dal decreto Agosto) e le famiglie già beneficiarie del reddito di emergenza alle quali è riconosciuta la medesima quota anche per il mese di novembre;

ciò valutato,

il consiglio comunale

impegna il sindaco e la giunta

ad attivare, non appena definiti gli adempimenti connessi all’applicazione del decreto Ristoro, le procedure idonee ad anticipare, con obbligo di restituzione, l’erogazione delle provvidenze disposte dal decreto stesso a favore dei cassintegrati, dei lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e dei beneficiari del reddito di emergenza”.