“Io mi chiedo se Linda Maggiori, Fiab, Extinction Rebellion e chi per loro, abbiano idea di che cosa significhino concetti come lavoro, produzione, sviluppo sostenibile. L’approccio ideologico, a-scientifico, a-sociale, monodirezionale che queste associazioni hanno nel trattare i temi ambientali ed il PUMS nello specifico è davvero inaccettabile”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Stefano Bertozzi, se la prende con le associazioni ambientaliste che da mesi, anzi anni, chiedono più coraggio al Comune di Faenza nel redigere il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Da tempo le associazioni chiedono meno parcheggi e meno auto in centro, maggiori investimenti per la ciclabilità e per la sicurezza dei pedoni.
Di tesi opposte Stefano Bertozzi, il quale invece sostiene le posizioni delle associazioni di categoria.
“Le città sono organismi complessi, Faenza è un organismo complesso, che non ha bisogno di talebani del pensiero pseudo verde.
Il PUMS, fortemente condizionato dalle osservazioni di questi personaggi, non tiene in alcun conto le esigenze del lavoro e della vita quotidiana, non affronta nessun problema strutturale come la viabilità esterna o perimetrale, non offre alternative, mina la possibilità di recupero degli appartamenti sfitti/invenduti del centro in completa antitesi rispetto allo sbandierato “consumo suolo zero””.
“La riduzione delle emissioni passa da un maggior utilizzo della tecnologia, un diverso approccio alla viabilità che attraverso infrastrutture adeguate (anche stradali) consenta facilità e velocità di accesso, per Faenza passa da una tangenziale di pianura che riduca il traffico pesante da e per la città, passa da parcheggi scambiatori veri che consentano una riduzione degli ingorghi e non certo dal trasferire fuori le mura un traffico veicolare  inevitabile”.
Proprio lunedì, in consiglio comunale, Fratelli d’Italia presenterà una mozione sul PUMS:
“Il PUMS non risolve nessun vero problema ma ne crea altri di enormi.
Il PUMS abbatterà il valore degli immobili senza posto auto, favorirà pochi a svantaggio di molti.
Dove sono le città della stessa dimensione di Faenza e con lo stesso contesto sociale i cui centri storici hanno tratto beneficio  da piani così strutturati?  Cara Linda Maggiori voglio i nomi e voglio i dati”.
A breve la discussione sul PUMS diventerà più intensa. Il consiglio comunale infatti sarà chiamato ad approvare il piano nei prossimi mesi.
“Ha ragione Ascom, ha ragione  Confesercenti, hanno ragione i residenti del centro, hanno ragione le persone di buon senso, un PUMS come quello in approvazione, senza correttivi, senza alternative, senza risposte decongestionanti, porterà alla desertificazione del centro storico a tutto vantaggio delle grandi superfici periferiche che sono sorte e sorgeranno attorno alla città” sostiene Bertozzi.
“Se le risorse economiche destinate al PUMS fossero destinate al miglioramento della viabilità cittadina, allora si avremmo un vero miglioramento anche delle condizioni ambientali”.