Nei giorni scorsi si è conclusa una vicenda giudiziaria nata dopo una querela presentata dal precedente sindaco del Comune di Faenza, Giovanni Malpezzi, nei confronti di un faentino, oggi 68enne, che per anni aveva diffamato le istituzioni, l’allora sindaco e il dirigente del Settore Territorio.

Per riassumere brevemente la vicenda, un faentino, nel 2017, aveva contattato i consiglieri comunali e, a febbraio dell’anno successivo, i sindaci dell’Unione della Romagna faentina, lanciando pesanti accuse nei confronti degli organi istituzionali del Comune di Faenza oltre a indicare nella persona dell’allora sindaco Malpezzi e dell’architetto Nonni, i presunti responsabili, a suo dire, del rilascio di una concessione edilizia da lui ritenuta illegittima e della mancata repressione di alcuni abusi edilizi.

Il faentino faceva riferimento a un procedimento amministrativo che risaliva ai primi anni ‘90, con successivi atti da parte degli uffici del Settore Territorio, uno datato 2006 e l’ultimo del 2013. Non solo. La lettera inviata ai sindaci dell’Unione era poi servita al faentino per denunciarli, qualche mese dopo, con le ipotesi di reato di corruzione e omissione in atti d’ufficio per non aver a loro volta denunciato il sindaco Malpezzi, procedimento poi archiviato dal Gip del tribunale di Ravenna ad aprile dello scorso anno.

L’allora sindaco Giovanni Malpezzi, a marzo del 2018, decise di querelare il delatore faentino per l’ipotesi di reato di diffamazione aggravata  con la seguente motivazione: “offendeva la reputazione dell’amministrazione comunale di Faenza, di Giovanni Malpezzi e dell’architetto Ennio Nonni”. Nel frattempo, il Tar di Bologna, al quale il faentino si era appellato per gli atti oggetto del contendere, aveva emesso una sentenza (la n. 133 del 07/02/2019) che ne sanciva la piena legittimità.

Dopo una prima udienza, il 25 novembre di quest’anno si è tenuta una seconda seduta nelle aule del tribunale di Ravenna. In quella sede Giovanni Malpezzi, presente in aula, si è detto pronto a ritirare la querela nel caso di pubbliche scuse da parte del delatore, oggi 68enne. L’uomo che aveva diffamato Malpezzi e Nonni in quella sede ha chiesto scusa verbalmente mentre le scuse scritte sono arrivate nella serata dell’11 dicembre; Giovanni Malpezzi il giorno dopo ha ritirato la querela. All’udienza del 14 dicembre, il procedimento si è concluso con sentenza del tribunale di Ravenna di “non luogo a procedere per intervenuta remissione di querela”.