“Dal 27 giugno 2022, il campo da calcio comunale Benedetti di San Romualdo è in gestione, per sei anni, ad una società calcistica del posto. L’affidamento, a titolo gratuito, prevede che il Comune le versi  un contributo finanziario annuale. All’interno del campo, figura da allora una “Scuola addestramento cani”, che è stata pubblicizzata su internet con  queste tariffe: abbonamento annuale, compresa la quota associativa, € 400; pacchetto di 10 lezioni € 200, più € 10 per quota associativa; lezione singola € 30, più € 10 per quota associativa.

Dagli accertamenti compiuti dalla Polizia Locale risulta che: la Scuola è gestita da un’associazione iscritta nel registro nazionale della Attività Sportive Dilettantistiche (ASD), per la disciplina sportiva “cinotecnica”, riconosciuta dal CONI; il suo legale rappresentante è anche titolare di un’omonima impresa economica individuale che svolge altrove “servizi di cura degli animali di compagnia quali presa in pensione, toelettatura, addestramento, custodia”; la concomitanza delle due attività separate riconducibili al medesimo soggetto – associazione sportiva senza scopo di lucro ed impresa economica – è giuridicamente legittima. Altre informazioni/valutazioni non sono state acquisite, in quanto  “gli accertamenti svolti, nei limiti di indagini imposti in tale ambito alla Polizia Locale, non hanno permesso di acquisire gli elementi necessari”. La Polizia Locale ha pertanto “provveduto alla trasmissione di quanto accertato alla Guardia di Finanza”.

La scuola cani contraddice clamorosamente il divieto di accesso ai cani da sempre esposto all’ingresso della struttura. Viene inoltre svolta nell’area verde a fianco del campo di gara, dove si praticano gli allenamenti calcistici. Questa sovrapposizione è stata criticata anche dalla Commissione aggiudicatrice della concessione dell’impianto. La concessione dell’impianto  è stata rilasciata dietro gli impegni vincolanti assunti dalla società assegnataria, col proprio progetto tecnico-organizzativo, di effettuare un “corso annuale di addestramento cani svolto all’interno del centro sportivo in orari serali (con utilizzo di illuminazione artificiale)”, ma anche di offrire “garanzia di fruizione delle aree del centro sportivo a tutta la cittadinanza, con possibilità di svolgere attività sportive quali passeggiate, corsa e giochi vari, durante tutte le ore della giornata”. In realtà (possono testimoniarlo i cittadini residenti nei pressi), il campo è stato sempre ed è totalmente chiuso con chiavistello al libero accesso, area verde compresa. Non sono state organizzate altre “attività sportive ad uso della cittadinanza”, oltre al calcio e alla scuola cani. Con ciò il gestore ha anche violato l’art. 6 dell’atto di concessione: “Uso pubblico dell’impianto”.  Nel progetto tecnico-organizzativo figura testualmente anche l’istituzione di un’Area sgambamento cani – area delimitata e opportunamente attrezzata, aperta tutti i giorni, in tutte le ore della giornata, a disposizione dell’intera cittadinanza”, distinta dunque dall’area verde usata per gli allenamenti calcistici e per l’addestramento cani, con “pulizia e  sistemazione dell’area” a suo carico. Di tutto ciò non è stato fatto niente.

L’impianto sportivo concessionato comprende sul lato nord anche l’ex area degli orti sociali, che appare inutilizzata,  incolta e chiusa a chiave. La sua mancata manutenzione costituisce violazione dell’art. 3.1 dell’atto di concessione. Qui, se opportunamente attrezzata e curata, potrebbero essere poste l’area sgambamento cani di giorno e la scuola addestramento cani di sera, consentendo alla cittadinanza l’uso dell’area verde, quando non si svolgono gli allenamenti calcistici, per le proprie attività sportive o ricreative e per il proprio benessere sociale.

Il Consiglio comunale chiede, con l’ordine del giorno, al sindaco e alla giunta di accertare e di sanzionare con le dovute penalità le trasgressioni e le abnormità esposte in premessa, a favore soprattutto dell’uso pubblico dell’impianto offerto liberamente alla partecipazione della cittadinanza, nonché di richiamare l’Ufficio Sport alle proprie incombenze di vigilanza e controllo.”