“Il Parco Teodorico, 14 ettari nei pressi del Mausoleo da cui prende il nome, è uno dei principali parchi della città, molto frequentato da giovani e famiglie. Al suo interno sono presenti grandi prati verdi delimitati da passaggi pedonali, zone in parte alberate, aree attrezzate con giochi per bambini, una pista per le biglie, un campo da basket e uno da rugby, percorsi per passeggiate e fare jogging. Un laghetto ed altri specchi d’acqua sono popolati da diverse specie animali, generalmente selvatici, a proposito delle quali è stato sempre vietato, per quanto largamente inosservato, il divieto, per i visitatori, di offrire loro del cibo. Recentemente questo divieto è stato accentuato, tanto che giovedì scorso sono stati affissi cartelli che lo espongono con molta evidenza.

Già dal 2022, il Comune di Ravenna ha previsto di sottoscrivere e sostenere patti di collaborazione, “per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, coi cittadini che propongano al riguardo proprie iniziative. Il 23 gennaio scorso l’OIPA, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, ha presentato agli uffici Gestione del verde pubblico e Benessere degli animali la seguente proposta di progetto per il Parco Teodorico.

Al parco Teodorico sono presenti una cinquantina di germani, alcune anatre domestiche abbandonate nel corso del tempo da ignoti, due oche e diverse gallinelle d’acqua. Questi animali sono perlopiù stanziali all’interno del parco, abituati ad essere nutriti, prima da personale del parco stesso e successivamente dalla popolazione in visita; fino a non molto tempo fa anche il bar presente al Teodorico vendeva sacchettini di mais per nutrire gli animali. Da novembre di quest’anno, si è inasprito il divieto di fornire cibo, ma oramai i volatili del parco sono talmente abituati a riceverlo dagli umani da non essere in grado di procurarselo da soli, senza contare che alcune specie, come ad esempio le oche, essendo, a differenza delle altre, domestiche, devono essere nutrite. Per gestire al meglio il decoro e la salute degli animali, in molti parchi cittadini si è optato per l’assegnazione del compito ad associazioni animalistiche (gli animali dei parchi di Forlì sono gestiti dalla Lipu, il Bucci di Faenza da volontari, e così via).

Vorremmo proporre al Comune un patto di collaborazione con la nostra associazione, affinché i suoi volontari possano essere autorizzati a somministrare il cibo alle anatre e agli altri volatili presenti nel parco, in vaschette non raggiungibili dai piccioni. I volontari sarebbero riconoscibili tramite badge e pettorina dell’associazione. Verrebbe fornito un elenco coi nomi delle persone disponibili ad effettuare il servizio. OIPA si impegnerebbe anche a tenere pulite le zone dove si deciderà di mettere a disposizione il cibo. I volontari provvederebbero anche all’acquisto dei mangimi più appropriati. Al Comune si propone che si occupi del pagamento delle granaglie (si stima che non siano più di cinquanta euro al mese) e che fornisca un luogo asciutto e chiuso dove stipare i mangimi”.

Obiettivo e azioni dei volontari sono di offrire ai volatili presenti nel parco mangimi adeguati, controllarne lo stato di salute, fare in modo – per ragioni d’igiene pubblica sostenute dall’amministrazione  comunale – che non si nutrano i piccioni, del resto in grado di nutrirsi autonomamente. Se ne gioveranno gli animali del parco che saranno accuditi a dovere, ma anche le persone che potranno ammirarne il buono stato di salute in luoghi tenuti puliti.

Va detto che nel giro di un mese sono stata rinvenute e segnalate da volontari dell’OIPA tre carcasse di anatre di cui non è stata accertata la causa di morte. Una è stata asportata, le altre sono state lasciate a decomporsi in acqua. Le oche e le anatre bianche, che non volano, alcune zoppe, vecchie e una addirittura cieca, non hanno la possibilità di trovare in natura il necessario nutrimento. Quelle fertili trovano maggiori difficoltà, in questo periodo, nel quale, essendone iniziata la deposizione delle uova, avrebbero bisogno di maggiori nutrienti per i nuovi nati.

Chiedo pertanto al sindaco se ritiene di adoperarsi affinché il patto di collaborazione di cui sopra riceva tempestiva risposta affermativa”