Sull’incrocio maledetto di Osteria a raso tra via Dismano e via Lunga, gli incidenti, anche gravi, qualche volta mortali, non si contano più da tempo. Spesso, chissà perché, non se ne dà neppure notizia.

C’eravamo appena sdegnati, con un’interrogazione al sindaco del 22 aprile scorso, perché, anziché realizzarvi una rotonda salvavita, promessa fin da novembre 2020 grazie ad uno studio di fattibilità da 200 mila euro, si stesse installando su via Dismano, con grande sorpresa di tutti, a 250 metri dall’incrocio, un autovelox fisso 24 ore. Collocato appena prima del centro abitato, con velocità ammessa di 70 km/h, succederà che gli automobilisti, appena superato il velox con velocità abbassata a tale limite e concentrati ancora su questa manovra, spingeranno di nuovo l’acceleratore arrivando sparati all’incrocio. Le auto in arrivo da via Lunga, con scarsa visibilità sulla via Dismano, avranno una percezione errata della distanza e della velocità dell’altra corrente di traffico, con l’effetto del si salvi chi può.

In quei giorni, dopo essere stati effettuati rapidamente 150 metri di scavo per interrare i cavidotti e portare gli allacciamenti sul ciglio della carreggiata, era stato insediato il plinto destinato a reggere l’impianto. Quando però si tratta di montare degli autovelox, i lavori corrono anch’essi a tutto spiano. Infatti, mercoledì 27 aprile l’impianto era già stato montato, pur non ancora attivo. Ma il pomeriggio del giorno dopo, c’è stata la prima “vittima”. Un camionista, probabilmente distratto dall’autovelox appena spuntato, si è avvicinato troppo alla banchina con le ruote del suo mezzo pesante. La banchina, rattoppata alla meglio con un po’ di stabilizzato dopo i lavori di scavo richiesti per montare l’autovelox, non ha retto il peso del camion, causandone l’uscita di strada e il ribaltamento. Se si può immaginare che i danni per il veicolo e il suo carico siano stati tutt’altro che lievi, sulle condizioni dell’autista non abbiamo notizia, augurandoci tuttavia che sia uscito illeso, almeno fisicamente. È indubbio invece che le operazioni di soccorso e recupero del mezzo pesante abbiano tenuto soccorritori e tecnici impegnati per diverse ore, con pesanti ripercussioni sulla viabilità. Sta di fatto che all’opinione pubblica non è stata data alcuna informazione. Se la diamo noi è perché, in tanto sfascio, la trasparenza è il minimo.