Amianto sepolto a Celle nel terreno che dovrebbe ospitare il Polo Unificato della Protezione Civile, l’importante base operativa che la Regione Emilia-Romagna ha deciso di insediare a Faenza. Doveva essere pronta entro il 2021. La stessa Regione aveva stanziato 425 mila euro per la provincia di Ravenna per l’acquisto di attrezzature, mezzi e per il polo unificato. Tuttavia al momento tutto è ancora fermo. L’area interessata è quella dove oggi la Protezione Civile ha già un distaccamento, nell’ex magazzino dell’RB Salotti, terreno divenuto di proprietà comunale grazie alla permuta di alcune aree edificabili in via Lesi e in via Cesarolo. Un’operazione già al centro in passato di polemiche per un disequilibrio nei valori economici nei beni permutati. Si era già a conoscenza della presenza di eternit, tuttavia la bonifica necessaria sembra aver superato le previsioni iniziali. Durante i sondaggi preliminari per l’avvio dei lavori, infatti, si sono scoperte due zone contaminate di 250 metri quadrati, alle quali si aggiungono altri frammenti isolati. I lavori per il polo della Protezione Civile si sono quindi bloccati in attesa della bonifica, per la quale si stima un investimento di 350 mila euro. Non è ancora chiaro chi abbia nascosto l’amianto sottoterra. È in corso una ricostruzione di quanto accaduto anche per poi avviare gli iter per eventuali risarcimenti al Comune di Faenza. L’intera questione è stata al centro di un’interrogazione di Fratelli d’Italia.
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