Visita a Faenza della vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, cha effettuato oggi un sopralluogo con il sindaco Massimo Isola, la consigliera regionale Manuela Rontini e i tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Erano presenti anche alcuni rappresentanti dei Comitati dei cittadini alluvionati, con cui si è fatto il punto della situazione.
“All’indomani dell’alluvione, l’intervento sul Lamone è stato immediato- ha commentato Priolo-. Si è partiti ricostruendo, tra maggio e luglio, l’intera difesa delle sponde e la vicina area golenale. In estate, a partire dal mese di luglio, sono state fatte indagini geotecniche ed eseguiti rilievi topografici necessari per progettare la ricostruzione dei muretti. Il cantiere di somma urgenza non si è mai interrotto: partito l’8 settembre scorso, finanziato con 3 milioni e mezzo di euro, ha uno stato di avanzamento del 90%: si prevede di concluderlo entro questo mese di febbraio”.
“La piena riconquista della città- ha sottolineato il sindaco Isola– sta avvenendo attraverso una serie di azioni che si muovono lungo diverse linee. Il tema più importante e sul quale il nostro impegno sarà costante è quello della sicurezza idro-geografica che dobbiamo garantire ai nostri cittadini, e a chi è in procinto di ‘rigenerare’ la propria abitazione dopo le alluvioni. Assieme alla Regione e con le risorse del Commissario straordinario stiamo realizzando opere che vanno in questa direzione, per rendere più sicura Faenza. Il muro di contenimento che stiamo completando in questi giorni, realizzato con determinazione attraverso un importante investimento della Regione, permetterà di dare una risposta concreta ai nostri cittadini”.
I nuovi muretti, nel dettaglio
I nuovi muretti coprono due tratti dell’argine, per una lunghezza totale di circa 400 metri. Hanno fondazioni profonde in micropali che scendono fino a 12 metri, con soletta in calcestruzzo e ferro così da aumentarne la stabilità, più alti dei precedenti. Sono realizzati in lastre di calcestruzzo precompresso, che hanno permesso di lavorare velocemente. Per decorarle e integrarle maggiormente con il contesto circostante, si sta pensando di lanciare un concorso per la realizzazione di murales. L’intervento sarà completato con il rivestimento, lato fiume, di bio-stuoia naturale per la crescita dell’erba sull’argine appena ricostruito. Per il cantiere sono stati utilizzati mezzi meccanici importanti, insieme all’attività di manodopera come quella svolta dai “ferraioli”, manovalanza di origine indiana o pakistana che lega il ferro a mano.
Un altro cantiere ultimato riguarda via Cimatti: qui si è intervenuti con il rifacimento dell’argine sotto il ponte della circonvallazione. Si tratta di un’opera di somma urgenza dal valore di 400mila euro. In questo tratto l’acqua aveva superato la sommità dell’argine erodendolo, con l’allagamento della via e della parte di città limitrofa.