Aggredito nella notte fra lunedì e martedì uno dei soci della discoteca Baccara di Lugo. A raccontarlo è la stessa società che gestisce il locale in un lungo post pubblicato stamane sul profilo Facebook dello stesso Baccara:

«Quello che è accaduto Lunedì sera ha dell’incredibile.
Mattia Malpassi, uno dei soci della società che gestisce la discoteca Baccara di Lugo, è stato aggredito selvaggiamente da una banda di ragazzi ben noti nel territorio.
Il gestore del nostro locale si trovava con amici a mangiare una pizza al “Laboratorio del Gusto” di Lugo in viale Orsini, quando – mentre stava dirigendosi verso l’autovettura di un amico per rincasare in famiglia – è stato accerchiato da una una banda di ragazzi, di cui in diversi incappucciati, che lo ha barbaramente aggredito.
Un ragazzo di origine marocchina guidava l’assalto, aizzando la gang di ragazzi (prevalentemente italiani) contro Mattia che altro non ha potuto fare che coricarsi a terra e proteggersi il volto alla bene e meglio sperando nell’arrivo di soccorsi che fermassero quell’assurdo massacro.
Fortunatamente, grazie all’aiuto di alcuni giovani e ai titolari del ristorante, sono state prontamente allertate le forze dell’ordine che, in pochi minuti, si sono portate sul luogo dell’imboscata mandando in fuga la banda e salvando il nostro Mattia da conseguenze che potevano essere ben più gravi.
Il “capobanda “ di origine marocchina, prontamente riconosciuto, altro non era che il protagonista di un fantasioso articolo uscito lunedì mattina su una testata giornalistica locale.
Un articolo destituito di ogni verità e basato unicamente sull’accusa inventata di un sedicente (anonimo) testimone.
Il suddetto articolo riportava un presunto divieto d’ingresso al “capobanda” in quanto di origine straniere, alimentando dunque palesemente l’ipotesi assurda di una discriminazione razziale.
È stato spiegato alle forze dell’ordine intervenute in soccorso di Malpassi (una pattuglia dei Carabinieri di Lugo) l’esatta dinamica dei fatti: ovvero che al ragazzo non era stato impedito l’ingresso, bensì allontanato nella serata di sabato 19 ottobre dall’interno del locale in quanto aveva avuto comportamenti palesemente non idonei, cioè ritenuti potenzialmente pericolosi per l’incolumità dei clienti.

“Dopo aver fatto passare per razzista la gestione del Baccara sui giornali – spiega Mattia Malpassi – la presunta ‘vittima’ ha pensato bene di chiarire subito le idee all’estensore dell’articolo rivelando il suo vero volto, cioè quello di un picchiatore senza scrupoli che, con l’aiuto di una banda di ragazzotti locali, ha messo in atto una vera e propria imboscata. È questo – vale ribadirlo – il profilo della persona che il giornale ieri ha difeso, dipingendolo come una povera vittima di razzismo.
Io,che sabato mi trovavo al locale, come sempre, ho solo cercato di fare il mio lavoro al meglio, garantendo la sicurezza della mia clientela. Lunedì notte ho rischiato la pelle per la follia di una banda di delinquenti che vedono nella violenza il loro unico motto di vita. Prima di scrivere certi articoli pieni di bugie, aumentando l’ego di onnipotenza di questi soggetti, bisognerebbe pensarci un po’ di più”.

Verrà ovviamente depositata una denuncia legale nei confronti dei ragazzi riconosciuti.
Tramite lo studio Pinza di Forli, che segue le nostre attività, sarà querelata anche la testata giornalistica che secondo il nostro modo di leggere il triste episodio, con il loro articolo ha finito per aizzare ulteriormente la banda di picchiatori.
L’articolo, infatti, pur in assenza di qualsiasi prova documentale, ha dato credito e legittimità alla testimonianza anonima di un ragazzo che, in realtà, altro non era che un mitomane che, l’indomani, ha rivelato la sua vera identità, ovvero il capobanda di una spedizione di picchiatori che aveva solo un obiettivo: massacrare chi, la sera prima, non si era piegato alla sua arroganza e, nell’esclusivo interesse degli altri clienti – come prevedono i protocolli di sicurezza del locale – lo aveva giustamente allontanato.
La gestione del locale Baccara ci tiene a ribadire la propria linea di lavoro e sicurezza che non muterà di una virgola dopo questo grave atto intimidatorio, anzi, sarà nostra premura, aumentare i controlli di sicurezza per impedire l’accesso sin da subito a tutti quegli avventori identificati come possibili pericoli per la nostra clientela.
La Discoteca deve rimanere un’ambiente di sano divertimento ed ogni forma di violenza o di pericolo va respinta con rigida fermezza».

A condannare l’episodio è anche la Lega:

“Un gesto vile e codardo, il solito branco selvaggio che attacca una persona sola. E soprattutto i futili motivi per il quale il gesto è avvenuto, mi fanno ribollire il sangue” con queste parole esordisce il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani insieme al consigliere comunale lughese Fabio Cortesi, che spiegano: “sabato sera i gestori del Baccara di Lugo hanno negato l’accesso al alcuni ragazzi extracomunitari per motivi di sicurezza, e questi per vendetta nella serata di lunedì lo hanno selvaggiamente aggredito. L’unico ad averci rimesso è il gestore, che oltre alle botte si è beccato pure del razzista, cosa assolutamente falsa.”

Proseguono Liverani e Cortesi: “I gestori dei locali notturni, tante volte hanno a che fare con situazioni pericolose e spiacevoli, ed è grazie a loro e alla sicurezza dei locali che tutti possiamo tranquillamente andare dove vogliamo. Quando qualcuno viene allontanato, non lo si fa in base al colore della pelle o dall’origine, ma lo si fa per motivi di sicurezza. Il gestore non ha vantaggio nell’allontanare persone che avrebbero pagato un ingresso, ma ha vantaggio ad avere un locale sicuro senza selvaggi al suo interno. Inoltre, so bene che all’interno del Baccara ci sono diversi lavoratori e PR di origine straniera, quindi parlare di razzismo è altamente fuorviante.”

“Stranamente chi aizzava i ragazzi del raid ha origini del Marocco” evidenziano gli esponenti del Carroccio “non è razzismo, è che questi non vogliono integrarsi e si approfittano della carenza di forze dell’ordine e di legge leggere per fare quello che vogliono. Possono persino permettersi di picchiare il gestore del locale che li ha allontanati conoscendo che soggetti fossero, e probabilmente rimanere impuniti.”

Concludono quindi Liverani e Cortesi: “Voglio intanto esprimere tutta la mia solidarietà e della Lega al gestore del Baccara che ha dovuto subire questa barbarie. Chiedo che chi amministra i comuni non lasci soli i nostri imprenditori. E’ spiazzante che nessuno dal comune di Lugo abbia speso una sola parola a difesa o abbia espresso solidarietà al gestore.”