Ha riaperto da pochi giorni uno dei luoghi simbolo della ristorazione ravennate: lo storico Rustichello torna a vivere grazie a Emanuele Bello, imprenditore da anni attivo nel settore e profondo conoscitore del mondo della ristorazione. Nasce così Bello al Rustichello, un progetto che non si limita a riaccendere le luci di un locale amato, ma che raccoglie e custodisce un’eredità gastronomica importante per la città.
«Perdere la sua identità sarebbe stato un peccato», spiega Bello, che ha scelto di proseguire nel solco della tradizione, senza stravolgerne l’anima. La filosofia resta quella autentica della taverna: una cucina casalinga, sincera, legata ai sapori della memoria e alle ricette delle nonne. Nel menù continuano infatti a trovare spazio i celebri cappelletti di Erminio, omaggio allo storico gestore e simbolo di una storia che i ravennati non hanno mai dimenticato.
Accanto ai grandi classici della cucina italiana – come la polpetta, emblema della tavola di casa – si inseriscono anche richiami alle origini pugliesi del nuovo proprietario, con piatti come le orecchiette fatte in casa e le bombette di Martina Franca, in un dialogo equilibrato tra territori e tradizioni.
Il locale dispone di circa 70 coperti ed è aperto sia a pranzo che a cena, con chiusura la domenica. L’interesse del pubblico non si è fatto attendere: le prenotazioni sono già numerose e coprono anche i prossimi mesi, segno di un’accoglienza calorosa e della forte aspettativa che accompagna questo ritorno.
I progetti futuri e le novità possono essere seguiti attraverso i canali social ufficiali del ristorante. A Emanuele Bello e a tutto il suo staff arrivano infine gli auguri di buon lavoro da parte di Confesercenti, presente all’inaugurazione con il direttore Graziano Gozi e la responsabile degli Affari Generali Valentina Ridolfi.

























































