Sarà operativo a febbraio il nuovo bando della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna pensato per contrastare la crescente carenza di lavoratori qualificati. L’iniziativa, approvata all’unanimità dal Consiglio camerale, mira ad attrarre giovani tra i 18 e i 40 anni che scelgano di trasferirsi stabilmente nelle due province con un contratto di lavoro attivo.

Il progetto prevede contributi a fondo perduto per tre anni, da spendere in beni e servizi presso attività commerciali e artigianali locali. Un incentivo economico, ma anche un modo per generare un circolo virtuoso a favore delle imprese del territorio e della qualità della vita dei nuovi residenti.

Un passo in avanti per il quale ringrazio istituzioni e associazioni di categoria, che hanno colto appieno lo spirito del progetto”, sottolinea Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio. “Presto incontreremo le associazioni degli agenti immobiliari per attivare una rete qualificata capace di supportare i giovani nel reperire una casa, elemento fondamentale dopo il lavoro per chi si trasferisce in un nuovo territorio”.

Il bando si inserisce nel Piano straordinario per le giovani generazioni, che comprende strumenti dedicati a innovazione, startup, sostenibilità, infrastrutture, trasporti, istruzione e attrattività. Per queste misure sono già stati stanziati 1,5 milioni di euro.

Il contesto demografico e occupazionale evidenzia la necessità di interventi strutturati: tra il 2012 e il 2024 le province di Ferrara e Ravenna hanno registrato un calo delle nascite del 54,4% e una riduzione della popolazione attiva dal 63,5% al 61%. Un paradosso, rileva il Centro Studi, perché l’occupazione non è tornata ai livelli pre-crisi mentre le imprese segnalano difficoltà crescenti nel reperire figure qualificate.

Questa è solo la prima azione – conclude Guberti –. Per colmare il mismatch occupazionale serve una strategia integrata che coinvolga tutti gli attori del territorio: dai servizi ai collegamenti, dalle infrastrutture ai parcheggi. Siamo pronti a valutare proposte e co-progettare iniziative future, con l’obiettivo di costruire un modello replicabile e scalabile”.