Nelle scorse settimane si sono conclusi i controlli svolti dai Carabinieri Forestali nell’ambito della campagna “Controlli Autodemolitori 2025” disposta da Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, in tutto il territorio nazionale.

Il settore dell’autodemolizione è disciplinato dalla direttiva comunitaria 2000/53/CE, recepita in Italia con il D. Lgs. 209/2003, che si prefiggono di ridurre al minimo l’impatto dei veicoli fuori uso sull’ambiente, in particolare di recuperare e riciclare quanti più materiali possibili ed evitare distorsioni della concorrenza

Le operazioni di demolizione dei veicoli, oggetto dei controlli svolti, sono disciplinate in modo puntuale dalla norma, la quale prevede che i materiali ed i componenti pericolosi devono essere prontamente separati e rimossi al fine di evitare contaminazioni. Inoltre le operazioni di smontaggio devono essere eseguite in modo tale da garantire la possibilità di reimpiego, riciclaggio e recupero dei componenti.

Nell’ambito di questo contesto normativo i Carabinieri Forestali dell’Emilia Romagna per tramite dei Nuclei competenti su tutto il territorio regionale hanno eseguito complessivamente 20 controlli, che hanno avuto luogo nei confronti delle imprese attive nel settore dell’autodemolizione, al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni delle autorizzazioni ambientali e quindi la correttezza della gestione del ciclo dei rifiuti ai sensi della normativa vigente.

A seguito di tali attività sono state accertati 7 illeciti penali, dei quali 3 in provincia di Bologna, 2 in Provincia di Ravenna e un caso rispettivamente delle province di Forlì-Cesena e Parma. Il caso più eclatante si è verificato nel cesenate, dove è stato scoperto un deposito di 600 veicoli fuori uso bonificati su un’area priva di pavimentazione e non autorizzata.

Nel complesso i controlli svolti dai Carabinieri Forestali hanno riguardato il settore della tutela ambientale a 360 gradi, al fine di verificare anche l’iscrizione all’Albo Gestori Ambientali dei veicoli impiegati e l’iscrizione al nuovo RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) operativo da febbraio 2025, oltre alla regolarità degli scarichi nei corpi idrici e il rispetto della normativa antincendio e del commercio al dettaglio dei pezzi di ricambio.

Nel ravennate, congiuntamente con la Stazione Carabinieri di Mezzano, militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Ravenna hanno proceduto ad acquisire informazioni sull’attività esercitata presso la propria residenza da un cittadino di nazionalità marocchina residente a Mezzano, che risultava occuparsi, dagli atti in possesso, di manutenzione macchine operatrici.

Dal controllo svolto è emerso che nel capannone e in alcuni box adiacenti all’abitazione vi era una vera e propria attività abusiva di riparazione veicoli e autodemolizione. Un’auto era in fase in autoriparazione e accatastati a scopo di riutilizzo/rivendita erano depositati sul suolo significativi quantitativi di rifiuti derivanti da attività di demolizione di veicoli e oli minerali esausti privi di bacini di contenimento per rifiuti liquidi. L’area interessata dalla presenza dei rifiuti, anche pericolosi, è stata sequestrata ai fini della confisca e l’esercente l’attività abusiva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti speciali e per esercizio dell’attività di autoriparazione in assenza di autorizzazione. Il responsabile dovrà inoltre provvedere al ripristino dello stato dei luoghi, secondo le modalità che verranno determinate dall’Autorità Giudiziaria.