03/05/2018 – In Italia, purtroppo è assai diffuso il caso di risparmiatori indotti a destinare i loro risparmi a forme di investimento presentate come assolutamente sicure, rivelatesi poi rischiosissime.
Il problema del “risparmio tradito” deve essere ormai considerato come uno dei fattori della crisi economica: ingenti capitali sono stati distolti dall’investimento produttivo per finire in mano a gruppi di speculatori senza scrupoli. L’incertezza induce un numero crescente di persone a tenere i risparmi liquidi, mentre chi può trasferisce i suoi capitali all’estero.
Uno dei peggiori imbrogli in cui migliaia di famiglie sono state coinvolte è stato indubbiamente quello dell’acquisti di diamanti come bene – rifugio, confidando nella stabilità del valore di queste pietre preziose. Ancora una volta, alcune banche nazionali assai importanti si trovano coinvolte in questo scandalo, avendo consigliato ai propri clienti questo tipo di investimento.
A fronte della richiesta del cliente di effettuare un investimento a basso rischio e con certezza del rimborso del capitale investito, gli istituti di credito coinvolti, agendo per conto di alcune società specializzate in questo tipo di commercio, proposero l’acquisto di diamanti.
Leggendo i prospetti informativi consegnati ai risparmiatori si resta allibiti. Era assicurata la totale mancanza di rischio, presentando il diamante come “bene rifugio” che “per sua natura non persegue finalità speculative nel breve termine ma conservative sul lungo periodo, tendente a tutelare il potere di acquisto della somma utilizzata”, oltre ovviamente alla sicurezza nel rimborso del capitale, garantendo l’ottimo rendimento, nonché la facile rivendibilità/ricollocamento, in qualunque momento nella “massima trasparenza”, dei diamanti.
Oggi, dopo vari anni, alla richiesta di recuperare l’investimento, le banche devono ammettere che i diamanti sono invendibili! Infatti per i diamanti non esiste una quotazione ufficiale di mercato: i dati riportati da alcuni giornali economici sono in realtà pubblicità a pagamento.

Purtroppo, anche in provincia di Ravenna, molti risparmiatori sono stati indotti ad acquistare diamanti da investimento e oggi non riescono a recuperare i loro risparmi. Federconsumatori sta organizzando la tutela collettiva dei risparmiatori interessati: in Italia più di mille famiglie si sono rivolte a noi, di cui 500 in Emilia-Romagna.

Gli interessati possono rivolgersi direttamente al presidente Federconsumatori di Ravenna, Vincenzo Fuschini, usando l’e-mailpresidentefederconsumatori.ra@gmail.como il recapito telefonico 335 5362540.