Nella giornata di ieri l’on. Ouidad Bakkali ha effettuato una visita ispettiva, come previsto dall’ordinamento penitenziario e dalle prerogative parlamentari, presso la Casa Circondariale di Ravenna, con l’obiettivo di verificare le condizioni di detenzione, le condizioni di lavoro del personale e lo stato complessivo della struttura.
Nel corso della visita è emersa con particolare evidenza la grave situazione di sovraffollamento e della carenza di personale. Ciò incide negativamente sulla qualità della vita delle persone detenute, rende più complesso il lavoro quotidiano di chi opera all’interno dell’istituto e il raggiungimento dell’obiettivo prioritario della detenzione ovvero garantire un reinserimento sostenibile e duraturo, principio che la Costituzione indica come coessenziale all’esecuzione delle pene.
La significativa carenza di personale, che raggiunge il 40% nel caso ravennate è ormai una criticità strutturale che interessa l’intero sistema penitenziario italiano, richiede interventi urgenti e concreti da parte del governo. Le risorse umane che compongono l’ambiente detentivo sono l’unica vera risposta alla garanzia dei diritti dei detenuti e alla sostenibilità ed effettività dei percorsi rieducativi: polizia penitenziaria, operatori sanitari, educatori, UEPE, magistratura di sorveglianza. La possibilità di avere organici sufficienti permetterebbe anche di creare relazioni continuative con i territori che ospitano le strutture, dal terzo settore agli enti locali, al tessuto delle aziende. Senza personale tutto questo è impossibile da attuare, minando la sicurezza e l’incolumità di lavoratori e detenuti.
Un ulteriore tema critico riguarda la gestione delle dipendenze e della salute mentale all’interno degli istituti penitenziari. Si tratta di una problematica che abbiamo riscontrato in tutte le strutture detentive visitate, come gruppo parlamentare, in giro per l’Italia. Anche su questi aspetti emerge con evidenza un totale disinvestimento da parte di questo governo e la mancanza di politiche strutturali adeguate.
Accanto a queste difficoltà però la deputata ha potuto constatare lo straordinario sforzo di chi opera dentro la struttura ravennate con professionalità, dedizione e senso di responsabilità, garantendo quotidianamente sicurezza, assistenza e rispetto della dignità delle persone recluse, nonostante una carenza cronica di spazi garantiscono comunque le attività.
Accanto a queste difficoltà, la deputata ha potuto constatare lo straordinario sforzo di chi opera all’interno della struttura ravennate, svolgendo il proprio lavoro con professionalità, dedizione e senso di responsabilità. Un impegno che consente di garantire quotidianamente sicurezza, assistenza e rispetto della dignità delle persone recluse, e di mantenere le attività nonostante una carenza cronica di spazi.
«A partire dal direttore della Casa Circondariale – ha detto Bakkali – impegnato a promuovere le attività trattamentali e a mantenere un equilibrio costante tra le esigenze di sicurezza, i diritti delle persone detenute e le condizioni di lavoro del personale, fino al personale di polizia penitenziaria e agli educatori ed educatrici, emerge con forza la fatica di chi, con passione ma con risorse estremamente limitate, cerca ogni giorno di fare il proprio meglio.
Ma non può essere questo il principio, ovvero “fate con quello che avete” che sottende le politiche in questo delicato ambito della Giustizia.
Nonostante le difficoltà – prosegue – si portano avanti iniziative pregevoli come i diversi laboratori e percorsi professionalizzanti, corsi di alfabetizzazione e di scuola media. Vengono inoltre dedicati momenti ad attività culturali, come corsi di mosaico, di lettura e di teatro. Si tratta di iniziative fondamentali per favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute che la possibilità di maggiore personale renderebbe accessibile a più detenuti e in modo più continuativo.»
La visita si inserisce in un più ampio percorso di attenzione verso il sistema penitenziario, con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito pubblico la necessità di investimenti strutturali, nuove assunzioni e riforme capaci di garantire condizioni dignitose per tutte le persone che vivono e lavorano negli istituti di pena italiani.
«Anche questo dovrebbe fare parte di una firma organica, seria e concreta della giustizia italiana, altra cosa rispetto a quello per cui saremo chiamati a votare al referendum nei prossimi mesi.
Ho voluto inserire questa visita proprio nella settimana in cui festeggeremo il Natale – conclude Bakkali – perché anche in un luogo come questo arrivi l’attenzione e la cura che si deve riservare ad ogni essere umano, perché anche nei luoghi che non vede nessuno arrivino pensieri, attenzione, ma soprattutto azioni che garantiscano dignità ai detenuti e a chi in questi luoghi lavora. Una celebre frase raccoglie tutto. Viene attribuita a Voltaire, ma prescindere da chi l’abbia detta va sempre ricordata: “Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione”.»