“Le nuove esplorazioni autorizzate in queste ultime settimane dal competente Ministero, vale a dire una trentina di licenze rilasciate anche per gli impianti dell’Adriatico, al momento bloccati, autorizzano nuove speranze per una ripresa delle estrazioni dai nostri pozzi ed una maggiore produzione di idrocarburi indispensabile per aumentare la produzione di energia italiana e quindi ridimensionare il costo delle bollette”; lo afferma l’esponente dell’Edera di Ravenna Giannantonio Mingozzi.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha riaperto la strada alle attività esplorative per 34 licenze. Le nuove concessioni riguardano sia la terraferma – Basilicata, Lombardia, Emilia-Romagna, Puglia e Campania – sia le aree marine di Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia.
Mingozzi continua “la moratoria datata 2019, i guasti del PITESAI, poi accantonato, e infine la pronuncia del Tar del Lazio che lo ha annullato due anni fa, consentono oggi, quando ancora risentiamo di una dura crisi energetica, di attuare almeno le verifiche sulla ripresa degli emungimenti e quindi sul sostegno alla produzione nazionale”.
“Mi fa piacere, conclude l’esponente del PRI, che riprenda interesse la continuità estrattiva dei pozzi ancora attivi, venendo incontro alle esigenze delle nostre imprese energivore prima che i paesi dell’altra sponda dell’Adriatico ci sottraggano ancora risorse italiane; è utile infine sottolineare che per la nostra economia e per l’occupazione che comporta, gas e petrolio sono ancora indispensabili e le cosiddette fonti alternative o lo stesso nucleare avranno tempi ancora biblici”























































