“Il dibattito di alcuni giorni fa sul tema della sanità si è incentrato principalmente su due modelli diversi e ben distinti ossia quella pubblico e quella privato. È innegabile come le tesi emerse in questo momento di confronto tendano a privilegiare giustamente il sistema pubblico che a nostro avviso va sostenuto e promosso adeguatamente poiché questo rappresenta l’elemento cardine per la cura della persona”.

A ribadirlo è Gianfranco Spadoni, di Lista per Ravenna. Secondo Spadoni la sanità pubblica, infatti, non può essere sostituita da altri modelli paralleli ma deve restare centrale sul piano dei finanziamenti nazionale e regionale e della programmazione socio sanitaria del territorio.

“Ciò premesso, in questo scenario generale, tuttavia, a noi pare difficile porre uno steccato rigido affermando che la sanità o è pubblica o, viceversa, è privata “en travesti” come viene più volte citato da forze politiche che sostengono questa scelta, facendo riferimento anche alle sperienze maturate in altri stati come, ad esempio, nella Repubblica di Cuba. Riteniamo piuttosto che vada superata la concorrenzialità per fare spazio all’integrazione e alla collaborazione, partendo da protocolli e linee guida condivisi. Ritenendo, insomma, che l’integrazione rappresenti la strada maestra per affrontare problemi gestionali e organizzativi a cominciare dall’annosa questione delle liste di attesa. Oltretutto non va dimenticato come il privato che svolge funzioni di sanità pubblica sia in grado di garantire la continuità assistenziale in un quadro di vera collaborazione efficace. Una collaborazione e un’alleanza nel pieno rispetto dell’autonomie e dei singoli ruoli, sono certamente in grado di assicurare, dunque, un sistema più solido e flessibile a tutto vantaggio dei pazienti.”