“Diamo continuità alle iniziative in solidarietà alla Palestina a Ravenna e l’assemblea pubblica di ieri sera, 7 febbraio, alla sala Buzzi di via Berlinguer ha dato modo alle realtà presenti di discutere e preparare altre mobilitazioni, a partire dall’azione diretta al Porto per bloccare il traffico di armi che da Ravenna transitano in direzione di Israele e al suo esercito sionista, di tipo nazista, che da quattro mesi ormai sta compiendo un genocidio, una pulizia etnica contro il popolo palestinese di Gaza e dei Territori occupati che ha fatto 27 mila morti di cui la maggioranza sono bambini.
L’assemblea ha rappresentato movimenti e organizzazioni che in questa città e a livello regionale non vogliono essere complici di questo massacro di cui è responsabile il governo di Netanyahu sostenuto dall’imperialismo USA/UE e dal governo italiano di Meloni /Crosetto. All’incontro di ieri, molto partecipato, che ha riempito la sala Buzzi di via Berlinguer, organizzato da Potere al popolo, dal movimento BDS, da la Comune, erano presenti giovani studenti e lavoratori, compagni di alcune realtà politiche e sindacali (calp/portuali GE, Slai cobas per il sindacato di classe, proletari comunisti, usb e un compagno tunisino del Partito comunista dei lavoratori delegato fiom).

I rappresentanti delle comunità palestinesi in Italia di Roma, Genova e Parma sono stati molto applauditi quando hanno ricordato che tutto il popolo si riconosce nella resistenza palestinese e che la lotta di liberazione nazionale di  dura da molti anni, contro il mandato britannico prima e contro la Nakba sionista del ’48, che “2 popoli 2 Stati”, gli accordi di Oslo sono stati solo strumenti dell’occupazione sionista sostenuta dall’imperialismo USA e che la resistenza oggi è viva e ha sferrato un duro colpo all’esercito più armato, con apparati bellici sofisticati, l’esercito sionista, con l’azione del 7 ottobre e che , nonostante il massacro in corso, continua.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe di Ravenna sostiene queste posizioni sulla resistenza palestinese e dà la sua  disponibilità per iniziative di contrasto diretto al Porto di Ravenna così come ha proposto altre mobilitazioni contro tutti i soggetti che cooperano a Ravenna con Israele, dall’università ad aziende commerciali, dicendo chiaro che siamo con il popolo palestinese e con la sua resistenza e denunciamo il criminale appoggio del governo italiano allo stato terrorista israeliano che lo appoggia politicamente e militarmente. Sosteniamo  anche la denuncia portata dal Sud Africa alla Corte Internazionale di Giustizia perchè Israele venga processato per genocidio.
Abbiamo proposto all’assemblea e ci stiamo organizzando per 2 giornate di mobilitazione nazionale: lo sciopero generale del 23 gennaio indetto dal SiCobas e dallo Slai Cobas psc che ha raccolto l’appello dei Giovani palestinesi in Italia e da altre realtà della comunità palestinese e che abbiamo proposto come mobilitazione al Porto che coinvolga altre realtà di lavoratori e in particolare le fabbriche e abbiamo fatto appello alla mobilitazione di carattere nazionale in quella città che si è dimostrata essere in tutti questi giorni la capitale italiana delle mobilitazioni per la Palestina: tutti a Milano il 24 febbraio!”

Slai Cobas per il sindacato di classe-Ravenna