Era dal Dicembre del 2019, quando il governo Gialloverde infilava un articolo nel Decreto Milleproroghe bloccando qualsiasi attività oil&gas in Italia, che non si vedeva una concreta possibilità di ripresa del settore. Due anni di crisi che hanno segnato l’economia del territorio, intaccando la crescita non solo del settore ma anche di attività non direttamente collegate come il settore alberghiero e la ristorazione.

Italia Viva ha da sempre cercato di affrontare la questione ambientale con la giusta dose di buonsenso e senza preconcetti ideologici, ed è stata sostenuta in questa sua solitaria battaglia sia dalle categoria del settore (In primis il Roca) che da alcune rappresentanze sindacali ed esponenti del mondo alberghiero. Pur tuttavia sembrava una battaglia persa, parole destinate a morire davanti al muro di gomma eretto dall’ideologia populista. Poi il cambio, grazie ad Italia Viva, con l’arrivo al governo di Mario Draghi.

Se giustamente l’ENI è partecipata dallo stato Italiano, è perché il gas rappresenta un settore strategico, e lasciarlo nelle mani del mercato libero espone il Paese a forti oscillazioni dei prezzi al consumo.

L’ENI ha nel suo compito principale quello di assicurare Gas a prezzi stabili e per farlo deve poter lavorare su diversi fronti, che vanno dalla negoziazione di contratti a lungo periodo, alla produzione di gas nazionale, allo sviluppo di riserve di stoccaggio nel sottosuolo Italiano.

Sono progetti di lunga durata che richiedono una base normativa certa e di ampio respiro. Italia Viva Ravenna festeggia l’approvazione del Pitesai come il primo passo di un nuovo cammino per la ripresa di un’attività strategicamente indispensabile per il Paese e vitale per il nostro territorio.

Silvia Sirri e Roberto Fagnani, Italia Viva Ravenna