Nel pomeriggio di sabato 3 dicembre 2022, un cittadino di Madonna dell’Albero inviò al Comune di Ravenna questa mail: “Faccio seguito alle mie purtroppo numerose comunicazioni, segnalando che in data 2 dicembre scorso, mentre mi apprestavo a svoltare da via Ravegnana verso il ponte di via Cella, ho rischiato la collisione con un furgone che, ancora una volta, ignorando il segnale di obbligo di svolta a destra, si dirigeva verso la Strada Statale n. 16. Chiedo quali sono gli interventi che intendete mettere in atto a tutela della sicurezza dei cittadini”. Avendo egli attivato Lista per Ravenna, abbiamo appreso che il 14 dicembre il comandante della Polizia Locale, Andrea Giacomini, ha in effetti indirizzato all’area Infrastrutture civili del Comune questo messaggio: “Continuano a pervenire numerose segnalazioni per situazioni di pericolo, legate al mancato rispetto della segnaletica verticale di obbligo di svolta a destra, istituito all’intersezione via Cella/Via Ravegnana […]. Il personale dell’Unità Operativa Sicurezza Urbana, a fronte delle numerose richieste pervenute, ha effettuato molti controlli di Polizia Stradale, accertando numerose violazioni proprio dell’obbligo istituito. La presenza costante del Personale della Polizia Locale finalizzata a tali controlli risulta tuttavia incompatibile con i restanti servizi d’istituto. Per i motivi sopra evidenziati, si propone di voler valutare l’ipotesi di adottare una soluzione strutturale […], evitando manovre pericolose per l’ordinaria circolazione degli utenti della strada”.

Nel marzo 2018, Lista per Ravenna aveva raccolto 361 firme tra gli abitanti di Madonna dell’Albero e delle altre frazioni gravitanti sulla via Cella su una petizione volta ad “Eliminare l’ingorgo tra ponte Cella e Ravegnana”. La sua presentazione fu sospesa a seguito dell’annuncio, da parte del Comune, di voler introdurre fin da giugno, a titolo sperimentale, il divieto di svolta a sinistra dal ponte Cella. Il Comitato promotore della petizione espresse la preoccupazione che quel divieto, se fissato per l’intera giornata, avrebbe provocato forti disagi, inutili nelle ore di “morbida”, esprimendo l’auspicio di una soluzione più elastica. Il provvedimento transitorio è poi diventato definitivo, con le difficoltà e i pericoli che ogni giorno si prospettano a chi dal Ponte Cella è indirizzato verso la città, non escluse lunghe file di attesa nelle ore di punta, perché quanti infrangono il divieto di svolta a sinistra, attendendo l’occasione ritenuta favorevole, producono ritardi e impedimenti alla fluidità del transito.

1) Passati oltre tre mesi dalla suddetta iniziativa della Polizia Locale, chiediamo quindi al sindaco se intende riferirne il seguito, auspicando che dimostri l’intenzione di affrontare concretamente la soluzione del problema con interventi e/o provvedimenti adeguati.

Concorre alla malasorte della comunicazione stradale tra Madonna dell’Albero/San Bartolo/Santo Stefano e Ravenna la perdurante mancata previsione di una pista ciclabile sull’argine del fiume Ronco a lato della Ravegnana, per la cui realizzazione Lista per Ravenna presentò, nel gennaio 2021, una petizione firmata da 1.100 cittadini di quelle località. Essi non troveranno alcun sollievo nell’assurda pista ciclabile tra Madonna dell’Albero e Ponte Nuovo sullo scolo Arcobologna, di cui fu realizzato il primo stralcio nel 2017 e solo ora se ne prospetta il completamento, spendendo l’enormità di un milione e 200 mila euro per pochi chilometri in campagna. Tuttavia, l’assessore ai Lavori Pubblici ci rispose: “Attualmente sono in corso con la Regione, insieme anche al nostro assessorato all’Ambiente, le pratiche per rinnovare le concessioni dei tratti di sommità di alcuni. Per quanto riguarda il tratto del fiume Ronco tra Madonna dell’Albero e Ravenna, richiesto dalla petizione lanciata da Lista per Ravenna per farvi una ciclopedonale, si tratta della sommità arginale destra, ovviamente non asfaltabile, trattandosi di un percorso naturalistico”.

2) Andrebbe benissimo, ma, essendo passati inutilmente oltre due anni, chiediamo al sindaco se se n’è dimenticato.