“Esiste un’altra scuola. Oltre gli spazi che vediamo e le aule che abitiamo. Oltre i banchi, le sedie, i muri. Oltre i soffitti che, nel caso della nostra scuola Garibaldi, portano i segni del dolore profondo causato da un’alluvione che ha sancito un prima e un dopo in chiunque l’abbia vissuta. L’intonaco del soffitto verrà ripristinato, non appena l’arrivo della primavera consentirà ai muri di asciugarsi. La struttura, il colore, torneranno ad essere quelli di prima. Sotto, rimarrà il segno indelebile di qualcosa che non può essere cancellato nemmeno a colpi di cemento.
Così come non si cancellano le ferite generate da una cultura di massa e da un giornalismo che non perdono l’occasione per rinsaldare un binomio, quello scuola-edificio, reale nella sua concretezza, ma non interamente assimilabile, nella sua complessità, a ciò che occorre per garantire realmente ai bambini educazione, formazione e crescita.
I bambini hanno il diritto di abitare una scuola curata, orientata al senso estetico, manutenuta con regolarità? Certamente. Questo è un impegno professionale e civico al quale nessuno si è mai sottratto, né ha mai pensato di potersi sottrarre: io come Dirigente Scolastica nel richiedere puntualmente quanto necessario, l’amministrazione comunale nell’essere costantemente disponibile al confronto, alla pianificazione, alla riflessione profonda sulle priorità che riguardano un’intera comunità la quale, di certo, non può essere assimilata ad un unico plesso scolastico degli otto che compongono l’Istituto Comprensivo Gherardi. E non è una questione politica. E nemmeno una questione di scelte politiche, come qualche volta si sente dire, come a rimarcare che se si sceglie di riparare un soffitto, e di farlo subito, allora significa che la scuola, e quindi i bambini, sono importanti; se non lo si fa, vuol dire che, evidentemente, ci sono altre priorità.
Bene, è questa l’occasione giusta per rimarcare che la priorità è una ed una sola: il benessere dei bambini che, per crescere, hanno bisogno di ben altro che di un soffitto verniciato e di un bagno rimesso a nuovo. I nostri bambini hanno diritto, prima che ad una tinteggiatura su di un muro non pericolante, di una comunità coesa, di adulti consapevoli, accoglienti, che sappiano riconoscere il valore di un ambiente scolastico a prescindere dalla sua vetustà.Rimarcare l’attenzione sui soli aspetti materiali, tralasciando il lavoro e l’impegno relazionale e umano che si cela dietro ogni scelta equivale, nei fatti, a portare avanti un modo di concepire e di essere scuola, che valorizza la scatola a prescindere dal contenuto, dal quale mi dissocio profondamente, ancor più a pochi giorni dai nostri open day.
Voglio dire che la ferita più grande che si può infliggere alla scuola oggi, alla nostra scuola, e quindi ai nostri bambini, è quella di non perdere occasione per risaltare sempre ciò che non funziona, che si sarebbe potuto fare e non si è fatto, occultando ciò che, invece, con coscienza, capacità e dedizione si realizza ogni giorno: un ambiente educativo aperto a tutti, piccoli e grandi, capace di accogliere doni e fragilità, di creare contesti intrisi di relazione e di umanità, e un’amministrazione scolastica attenta ad individuare i bisogni, anche materiali, dei nostri plessi e a farsene carico con ogni mezzo possibile.
Gestire i rilievi in quest’ultimo ambito, dal punto di vista del Dirigente Scolastico, significa orientarsi bilanciando le richieste all’amministrazione comunale di ciò che è indifferibile e urgente, e che mai è venuto meno nelle nostre scuole, e ciò che, invece, per quanto adeguato e importante, deve essere considerato e collocato all’interno di una complessità che non può essere semplificata senza confondere la realtà: non solo le nostre scuole, e in particolare la scuola primaria Garibaldi, sono scuole sicure nelle quali mai, per alcuna ragione, si derogherebbe all’obbligo legale, morale e civile di assicurare l’incolumità di tutti coloro che ogni giorno vi prestano servizio e vi ricevono cure e formazione. Sono anche scuole in cui, lontani dal clamore – tutto contemporaneo – che sanno destare poche foto decontestualizzate, si sanno operare scelte faticose in cui, a volte, è necessario rinunciare a qualcosa, almeno nell’immediato, nella consapevolezza che non si può perseguire il proprio bene personale a qualsiasi costo, a prescindere da un momento storico in cui la comunità più allargata ha subito più perdite di quelle che avrebbe potuto e voluto materialmente ed umanamente sopportare.
Come Dirigente Scolastica, orgogliosamente e convintamente, sostengo il senso profondo di queste scelte che sanno rendere la scuola in cui mi riconosco – e che ogni giorno mi impegno a costruire insieme ai docenti, ai collaboratori e al personale amministrativo – una scuola che continua a credere nel valore umano e che sa rendere qualsiasi spazio, interno o esterno, rinnovato o segnato dalle fatiche del tempo, capace di accogliere con competenza e qualità chiunque ne varchi la soglia.”
Federica Serenari
Dirigente Scolastica
Istituto Comprensivo Statale Gherardi – Lugo 2
























































