“Circoli Ravennati di Rifondazione Comunista di Villa San Martino (Lugo) e Un Altro Mondo è Possibile (Ravenna) esprimono preoccupazione per la situazione della sanità nella provincia di Ravenna, la riduzione delle automediche nella nostra provincia, da 3 a 2, è l’ennesima dimostrazione di un sistema che si sta ridimensionando a spese dell’utenza e aumentando il disservizio. Per il territorio faentino e lughese è prevista 1 sola automedica, per un totale di circa 191mila abitanti.

Secondo il sindacato dei medici dell’Emilia Romagna SNAMI eravamo già sottodimensionati, quindi invece di un ampliamento il territorio è sottoposto ad un taglio. Si vuole lasciare tutti i trasporti all’elicottero? Ci sembra assurdo. Inoltre l’AUSL continua nei ritardi per l’abilitazione dei medici del 118, ma contemporaneamente lamenta mancanza di personale.

In Romagna si continua in una gestione poco chiara sulla Sanità, soprattutto su obbiettivi e progetti futuri. Si parla solo per slogan propagandistici, dove si continua a dire che va tutto bene, ma i tempi d’attesa e i servizi peggiorano, il sistema dei medici di famiglia resta ancora un organo completamente staccato dal resto.

La fuga dalle responsabilità resta l’unica attività di regione o sindaci, veniamo a sapere dalla stampa che i sindaci di Lugo e Faenza non sapevano nulla del taglio delle automediche, ma i sindaci fanno parte della Conferenza Interprovinciale Sanitaria presieduta dal sindaco di Ravenna De Pascale, l’AUSL come fa quindi a prendere decisioni senza indirizzo politico?

Ancora un altro dubbio ci sovviene, ma 118 e AUSL non si parlano? Perché il 3 dicembre a Lugo il direttore dell’AUSL Romagna Carradori, ospite del sindaco Ranalli è venuto a promettere a Lugo che l’ospedale Umberto I non chiuderà, ma anzi arriveranno nuovi reparti, salvo poi dire che mancano soldi e personale, e ora anche il 118 viene ridimensionato. Quindi anche lui non sapeva o è venuto a raccontare favole?

Chiediamo che la cittadinanza sia prontamente informata di quello che sta succedendo nella sanità del nostro territorio, sanità pubblica che deve essere potenziata e non, al contrario, ridimensionata.”