“Il bilancio consuntivo 2022 approvato dal Consiglio di amministrazione del 17/10/2023 e l’andamento preventivo per l’anno 2023 in qualche modo palesano numericamente sia la difficile congiuntura che si è attraversata l’anno scorso, così come le prospettive di soluzione che nel tempo si stanno proiettando. Gli effetti della pandemia hanno profondamente sconvolto le modalità e le abitudini di esperienza dei siti museali, imponendo di ripensare gli strumenti tradizionali alla luce di nuove prassi.
In questa direzione l’inaugurazione, nelle scorse settimane, delle due nuove sezioni del Museo Classis segnano per la Fondazione Ravennantica l’avvio di un percorso di rilancio delle attività che necessariamente guarda al futuro in termini di cambiamento dal punto di vista della fruizione, dell’innovazione e della promozione.

Per i musei, infatti, le chiusure e le limitazioni degli anni dell’emergenza sanitaria, con il blocco triennale del turismo scolastico, hanno determinato enormi difficoltà che hanno avuto forti ripercussioni sui meccanismi di gestione. Questo, unitamente ad aumenti generalizzati sui costi dell’energia e delle forniture, e ad una contrazione dei contributi ricevuti, hanno comportato l’aggravarsi di un quadro che già in approvazione di preventivo presagiva difficoltà di pareggio e che ha determinato una perdita nel 2022 di circa 600 mila euro.

“Il quadro dunque è evidentemente delicato. Anche in ragione di queste particolarissime difficoltà RavennAntica ritiene di dar conto alla città in modo chiaro e trasparente di quanto è stato deciso dal suo Consiglio di Amministrazione – commenta il Presidente Sassatelli. – Alle criticità del triennio passato, in linea con quanto accaduto a livello nazionale a tutte le strutture museali e alle istituzioni culturali che erogano servizi in questo settore, abbiamo affiancato una progettualità attendibile che permetterà di superare tali sofferenze nell’arco di due anni. Nel frattempo sono stati predisposti meccanismi che consentano di garantire liquidità al rilancio delle attività della Fondazione”.

Sulle previsioni dell’anno in corso, elaborate sulla base degli andamenti degli incassi che nei primi mesi dell’anno attestavano un aumento medio del 40% sull’anno precedente, stanno pesando gli effetti dell’alluvione che ha determinato per i mesi di maggio e giugno, periodo di massimo picco degli accessi da turismo scolastico, un sostanziale blocco dei flussi di visitatori.
Ciononostante già per il 2023, pur in una stima molto prudenziale sugli introiti di fine anno, auspicando il confermarsi del buon andamento della stagione, si registra una forte riduzione del deficit rispetto al 2022. Si conferma complessivamente una ripresa significativa degli incassi da biglietteria, bookshop e visite, che vede numeri in crescita rispetto all’anno precedente, avvicinandosi lentamente a quelli dell’ultima annata preCovid del 2019, e che si prevede di consolidare nel 2024.
Hanno giovato a questa ripresa degli incassi e a un buon posizionamento comunicativo le  collaborazioni con le istituzioni del territorio: coprogettazione degli eventi danteschi della primavera e dell’autunno con l’Istituzione Biblioteca Classense, collaborazioni con compagnie teatrali e di danza per le iniziative al Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna, partecipazione a Mosaico di Notte con un ricco calendario di eventi presso la Domus dei Tappeti di Pietra, collaborazione con Ravenna Festival al museo Classis con 15 concerti in due mesi e la partecipazione di RavennAntica alla Biennale di Mosaico Contemporaneo con i 4 progetti in mostra presso la Domus dei Tappeti di Pietra.
Di grande importanza è stata infine l’apertura delle nuove sezioni di Classis, “Pregare a Ravenna” e “Abitare a Ravenna”, oggetto di un investimento di circa 700 mila euro finanziato del Ministero della Cultura nel quadro di un progetto complessivo di 2 milioni e 500 mila euro per il completamento del quale sono in corso le procedure per l’allestimento degli spazi per la cosiddetta barca di Teodorico per circa 1 milione e 800 mila euro. Ciò porterà il completamento dell’offerta museale, rispondendo ad un programma di potenziamento di Classis.

Certamente per la programmazione poliennale a partire dal 2024 si prevedono misure di contenimento della spesa, attraverso la razionalizzazione delle modalità di gestione dei siti e degli spazi, con interventi sugli allestimenti e ottimizzazione delle aree espositive, la riduzione dei contratti a tempo determinato e delle collaborazioni esterne, anche attraverso un percorso di formazione del personale a tempo indeterminato che si sta realizzando con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna.

Il laboratorio di restauro del mosaico avrà grande centralità anche grazie a progetti di restauro in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna con la quale si sta rinnovando la convenzione. Anche la previsione degli introiti da biglietteria, alla luce degli andamenti 2023, pur al netto delle emergenze è stimata con una crescita annua del 20%.

Per il futuro si intende sempre di più lavorare su progetti di rete, dando valore agli spazi e ai siti che devono diventare luoghi di esperienza e di crescita per la comunità: il museo Classis Ravenna, la Domus dei Tappeti di Pietra e gli altri siti gestiti sempre di più si avviano ad essere luoghi in crescita per progetti allestitivi e di collaborazione con le istituzioni della città.”