“In un convegno tenutosi a Ravenna poche settimane fa l’Amministratore Delegato di ENI, Claudio Descalzi, al vertice del cane a sei zampe da più di un decennio, pontificava: «A Ravenna sono stati realizzati il progetto di Eni e Snam per la cattura della CO2 e il rigassificatore. Ravenna è stata ed è un centro industriale fondamentale per noi, il cui futuro è nella cattura e stoccaggio della CO2. Dopo quello del gas, ancora una volta qui si è aperto un nuovo ciclo, quello sulla decarbonizzazione». Nel frattempo il rigassificatore, sotto le sembianze della BW Singapore, è effettivamente arrivato a Ravenna e la prima fase della decarbonizzazione della centrale di Casalborsetti ha avuto inizio. Ma i dati non supportano il raccontino di Descalzi.
Per quanto riguarda il rigassificatore, infatti, l’analisi condotta da Rystad Energy calcola che produzione e trasporto di GNL determinino emissioni di anidride carbonica (CO2) – il principale gas a effetto serra di origine antropica – fino a dieci volte superiori rispetto ai gasdotti. E, sempre in tema di CO2, riferisce uno studio della Cornell University, l’impronta di carbonio del GNL sui primi 20 anni di permanenza in atmosfera, è del 33% più grande di quella del carbone. Nello stesso arco temporale, poi, non va dimenticato che il metano ha un potere climalterante pari a 82,5 volte quella della CO2.
Quanto alla decarbonizzazione che con ENI starebbe facendo passi da gigante, a dar retta a Descalzi, si dovrebbe ricordare che il progetto che sta portando avanti a Casalborsetti, l’unico in Italia, ha come obiettivo, se mai dovesse funzionare, di catturare, trasportare e stoccare la CO₂ emessa dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti, nel comune di Ravenna, stimata in circa 25 mila tonnellate per anno. La stessa ENI afferma che «La produzione italiana di CO2 è di circa 410 milioni di tonnellate all’anno». Si tratta dunque di un contributo alla decarbonizzazione pressoché nullo rispetto, invece, al contributo alle emissioni di gas climalteranti fornito dalla stessa ENI. Tra l’altro ad un costo notevole che ENI calcola in un miliardo e mezzo di euro, la stessa cifra occorente per avviare l’operazione rigassificatore.
Smonta definitivamente la storiella di Descalzi, per cui Eni starebbe già riducendo in maniera importante le emissioni di CO2 perseguendo la neutralità tecnologica, un report di Carbon Majors appena rilasciato ma scarsamente pubblicizzato (una delle poche eccezioni è Il Sole 24Ore). Analizzando i dati aggiornati al 2023, dimostra che un pugno di multinazionali produce oltre 20 miliardi di tonnellate di CO2: in pratica 36 aziende producono da sole la metà delle emissioni del pianeta. Tra queste, non dovrebbe stupirci, si trova proprio ENI.
Ravenna in Comune sostiene che la transizione va iniziata veramente, non solo raccontata alle orecchie complici dei candidati sindaci di centrodestra e centrosinistra, tutti felici di ascoltare la storiella senza minimamente metterne in dubbio la veridicità. Negli ultimi giorni il coordinamento ravennate della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile ha inviato una lettera aperta a Francesca Zarri, manager di ENI che il cane a sei zampe ha voluto alla presidenza dell’OMC ravennate. Il coordinamento della Campagna (di cui Ravenna in Comune è parte) ha chiesto che da parte di chi si arricchisce con il fossile a spese della collettività venga finalmente «impressa, senza infingimenti e senza cortine di fumo, la svolta che era attesa da anni e che fino ad ora non è mai emersa». Ci uniamo alla richiesta a Zarri e ad ENI che faremo riverberare durante la prossima campagna elettorale. Le balle generano solo gli eventi estremi, come le alluvioni subite ancora pochi mesi fa. Per questo è urgente smettere di raccontarle. Sarebbe in particolare urgente che «le grandi competenze e le grandi risorse umane e tecniche di cui dispone Lei, e di cui dispone il mondo che Lei rappresenta, venissero interamente rivolte alla costruzione di un panorama del tutto diverso». Chiediamo a tutte le forze politiche che si presentano alle prossime elezioni di smettere di far solo finta ed impegnarsi invece veramente perché il prossimo Consiglio Comunale adotti un percorso di transizione energetica piantandola di zerbinarsi davanti alla lobby del fossile come abbiamo visto in tutti questi anni!”