Giornata di mobilitazione nazionale per la Cgil, che oggi – venerdì 19 settembre – ha organizzato presidi e cortei in tutta Italia per chiedere lo stop alla guerra in Medio Oriente e in particolare a Gaza. In Emilia Romagna lo sciopero indetto aveva la durata di 4 ore e a Ravenna la protesta ha assunto i contorni di una manifestazione di massa.
Secondo le stime della Questura, sono stati circa 600 i partecipanti al corteo partito nel pomeriggio dal parcheggio del Pala de Andrè e diretto verso la Darsena. Cartelli, striscioni, bandiere della pace e della Palestina hanno caratterizzato la marcia, che si è inserita nel solco delle proteste già emerse martedì scorso contro il transito di armamenti e il progetto Undersec nel porto cittadino.
La mobilitazione ravennate è arrivata all’indomani della vicenda dei due container di esplosivi diretti a Israele, bloccati nello scalo portuale a seguito di una segnalazione dei lavoratori portuali. “Una scelta coraggiosa resa possibile dalla presa di posizione chiara dei lavoratori e dal sostegno della Cgil e della Filt”, ha commentato il sindacato confederale.
Nel documento diffuso, la Cgil ha ribadito la necessità di “fermare ogni intervento militare nella Striscia di Gaza, garantire corridoi umanitari, mettere in sicurezza la popolazione civile e sostenere le missioni umanitarie in corso, compresa la Global Sumud Flottilla”.
Il sindacato chiede inoltre che vengano sospesi tutti gli accordi commerciali e militari con Israele fino a quando non si fermeranno la guerra a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania.
























































