La forte impennata dei prezzi di tutte le  fonti energetiche fossili, e in particolare del gas naturale, ha riaperto anche in Italia il dibattito sull’energia e sui tempi e modi della transizione ecologica.

Come Ravenna Coraggiosa riteniamo che la crescita dei prezzi delle fonti energetiche fossili da un lato e l’accentuarsi della emergenza climatica dall’altro richiedano in Italia e in Europa una accelerazione della transizione energetica, come del resto previsto dalla programmazione regionale, basata su risparmio energetico, miglioramento dell’efficienza energetica in tutti i settori (edifici, trasporti, industria) e graduale passaggio dalle fonti fossili alle fonti energetiche rinnovabili e pulite che utilizzano in particolare il sole e il vento.

E questi obiettivi vanno perseguiti con determinazione anche in Emilia-Romagna e a Ravenna.

Nel contempo siamo consapevoli che in un Paese come l’Italia che deve chiudere al più presto le inquinanti centrali a carbone e che non deve riaprire assurde velleità sul nucleare dopo gli esiti nettissimi dei due referendum in materia, la transizione energetica in questa fase si basa su un mix  tra fonti rinnovabili (la cui quota deve via via crescere) e metano, fonte che pur non essendo né rinnovabile né pulita (se si eccettua la frazione del biogas) è certamente meno inquinante del carbone e del petrolio.

E’ opportuno che in questo periodo di transizione l’Italia conservi una quota certamente minoritaria ma significativa di produzione nazionale di gas, in primo luogo assicurando la manutenzione ordinaria e straordinaria delle attività estrattive esistenti: non tanto per sperare di condizionare l’andamento  dei prezzi internazionali ma per assicurare la sicurezza energetica nazionale almeno per i servizi essenziali e per assicurare una transizione  ecologica giusta anche dal punto di vista occupazionale economico e sociale.

A tal fine, come è noto spetta al PiTESAI (strumento di pianificazione generale delle attività minerarie che dovrebbe uscire in tempi brevi) indicare le aree di potenziale ricerca ed estrazione del metano nazionale comunque oltre le 12 miglia, con l’obiettivo di limitare gli impatti ambientali e delineare una strategia nazionale per il comparto.

Noi auspichiamo che tali valutazioni siano supportate da seri elementi scientifici, prevedano in ogni caso le procedure pubbliche di Valutazione di Impatto Ambientale, la chiusura anticipata di pozzi che – come Angela Angelina di fronte a Lido Adriano e Lido di Dante – si sono dimostrati incompatibili, per il loro posizionamento, con la tutela dell’arenile, delle località turistiche e delle preziose zone naturalistiche dell’area e il corretto e programmato de-commissionig dei pozzi esauriti.

Come Ravenna Coraggiosa, infine, facciamo appello alla Regione Emilia-Romagna,  alla Giunta e al Consiglio Comunale e alle stesse forze economiche e sociali affinché si lavori per attuare il Paesc approvato nel 2021:  compiendo celermente, e con decisione, scelte e investimenti per accelerare anche da noi la transizione energetica verso le fonti rinnovabili e pulite e l’efficienza energetica, sostenendo i progetti che vanno in questa direzione, orientando in tal senso la pianificazione territoriale (a partire dal nuovo Pug) e impiegando al meglio con progetti qualificanti le risorse europee del nuovo POR Fesr e del PNRR.