In   merito    alla    recente    inchiesta    televisiva    sull’approvvigionamento di GNL  russo nel rigassificatore ravennate, confermato da SNAM, che non deve mettere in discussione il ruolo strategico dell’opera per la sicurezza nazionale, PROGETTO RAVENNA e i partiti che lo compongono – Azione, Italia Viva, PSI e +Europa – sente il dovere di chiedere chiarezza.

In particolare, come sia possibile che il rigassificatore di Ravenna venga alimentato anche dal GNL russo quando lo scopo primario della sua realizzazione era proprio quello di renderci il più possibile autonomi non solo per non alimentare l’economia di Mosca, ma anche per calmierare il mercato e favorire il ribasso dei costi.

Il rigassificatore, lo sottolineiamo con forza, rappresenta un’infrastruttura strategia per tutto il nostro Paese e non solo per Ravenna. Per chi avesse smarrito la memoria ricordiamo che è stato commissionato ed autorizzato con procedura di urgenza subito dopo l’invasione russa in Ucraina ed il conseguente aumento dei costi del gas. E’ quindi inconcepibile che a fronte di una tragedia politica, umana ed economica come quella derivata dall’invasione e russa, oggi, ove non appaiono cambiamenti positivi di sorta, anzi, sia accaduto quanto denunciato.

Questo cortocircuito non deve più avvenire per non alimentare l’economia di Mosca che continua a finanziare la propria efferata invasione a danno del popolo ucraino calpestando il diritto internazionale e i diritti civili e, da ultimo, svilendo le finalità per cui è stato realizzato il rigassificatore.

PROGETTO RAVENNA
Azione, Italia Viva, PSI, +Europa