Non si hanno più notizie della passerella ciclopedonale che avrebbe dovuto collegare Lido di Classe e Lido di Savio, affiancando il ponte stradale sul fiume Savio. Un’opera annunciata nel 2023 come strategica per la mobilità dolce e la sicurezza di residenti e turisti, finanziata interamente con 3,3 milioni di euro dal Ministero della Cultura nell’ambito dei fondi PNRR, ma che oggi sembra scomparsa dai radar dell’amministrazione.
A sollevare il caso è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, che ha presentato un’interrogazione in question time chiedendo al sindaco di fare chiarezza su un progetto che, a distanza di oltre due anni dall’annuncio ufficiale, non ha ancora visto l’avvio del cantiere. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo a fine 2023 e la consegna dei lavori all’impresa nel marzo 2024, l’intervento è rimasto fermo, senza che siano mai partite le opere preliminari.
Nel corso dei mesi, le richieste di chiarimento hanno ricevuto risposte parziali: a marzo 2025 il Comune aveva spiegato di essere in attesa di documentazione tecnica da sottoporre alla Regione, competente per l’alveo del fiume. A settembre, dalla Regione Emilia-Romagna era arrivata l’indicazione di un avvio dei lavori “alla fine della stagione estiva”. Ma anche l’inverno è iniziato senza che il cantiere fosse allestito.
Il timore, sottolinea Ancisi, è che il ritardo metta a rischio il finanziamento europeo, considerato che il termine per la realizzazione delle opere PNRR è fissato al 2026. A rendere il quadro ancora più incerto è l’assenza del progetto nel piano triennale degli investimenti comunali 2026-2028, oltre alle recenti dichiarazioni dell’assessore ai Lavori pubblici sulla difficoltà di completare altri interventi finanziati.
Da qui la richiesta al sindaco di chiarire il destino dell’opera: la passerella verrà realizzata nei tempi previsti, sarà finanziata con risorse diverse o rischia di non vedere mai la luce? Una risposta attesa non solo dall’opposizione, ma anche dai cittadini e dagli operatori turistici dei due lidi, per i quali il collegamento ciclopedonale rappresenterebbe un’infrastruttura fondamentale.


























































