“In occasione della Giornata della memoria le Donne in Nero e la Casa delle Donne di Ravenna tutta, raccolgono l’invito delle Donne in cammino per la pace di Brescia a manifestare in nero e in silenzio con la scritta CESSATE IL FUOCO sui corpi, con l’intento di raccogliere il testimone delle donne palestinesi e israeliane, unite per la pace, moderne Cassandre inascoltate.

Ripudiamo la guerra, il colonialismo, il razzismo e la loro comune radice patriarcale.

Le donne non decidono le guerre, ma ne subiscono maggiormente le conseguenze.

Per questo da sempre sono costruttrici di pace, di pensiero e pratiche antimilitariste, di responsabilità politica a partire dalla comune umanità.

Quest’anno nel celebrare la Giornata della memoria non possiamo ignorare il nostro presente caratterizzato da troppi scenari di guerra.

Non possiamo ignorare i quotidiani massacri, come il genocidio in corso a Gaza sotto gli occhi di tutti e l’escalation di guerra e terrorismo in tutto il Medio Oriente.

Una spirale di violenza che non è iniziata il 7 ottobre con l’attacco scellerato di Hamas contro Israele, ma è la conseguenza di 75 anni di occupazione militare israeliana, di decine di risoluzioni ONU ignorate, della costruzione di un regime di colonialismo e apartheid in violazione costante dei diritti umani del popolo palestinese e del diritto internazionale.

Tutto ciò con il sostegno diretto o indiretto dell’Occidente che ne ha garantito una sorta di impunità istituzionale in nome di interessi strategici, politici ed economici.

Tutto ciò ha permesso a Israele di usare la memoria della Shoah in modo strumentale e bloccare ogni critica al suo operato con l’accusa di antisemitismo.

Ci chiediamo quante volte abbiamo detto Mai più in tutti questi anni in occasione del 27 gennaio? Mai più dovrebbe significare mai più per tutti.

E invece dopo il genocidio degli ebrei, dei Rom e Sinti, si è legiferato contro il crimine dei crimini, ma non è bastato. Da allora altri atti genocidari sono stati commessi in Rwanda, in Bosnia, sui Rohingya e ora a Gaza.

Sappiamo che per non ripetere gli orrori del passato, occorre fermare gli orrori del presente.

Perciò rifiutiamo l’uso strumentale della memoria, la retorica vittimista, l’ipocrisia, l’oblio, il revisionismo storico, il negazionismo.

C’è un solo modo di onorare la Memoria, dire con voce alta e chiara: Mai più razzismo! Mai più genocidi!”