Riceviamo e pubblichiamo.
“Scrivo a nome di più di 150 genitori davvero molto preoccupati per la predisposizione delle nuove classi prime della scuola media Zignani di Castiglione di Ravenna.
Da tempo infatti, abbiamo inviato numerose segnalazioni, richieste, nonché raccolte di firme, per richiedere l’istituzione di 4 classi prime, anziché 3.
La nostra preoccupazione verte su due punti fondamentali.
Il primo è la sicurezza: le aule sono piccole (D.M. 18/12/1975 e D.M. 26 agosto 1992), una è addirittura attraversata da un pilastro, ed in tali ambienti sottodimensionati si troverebbero a convivere quotidianamente per 5 ore, dai 26 ai 28 alunni, l’insegnante di classe e un’insegnante di sostegno, per un totale di 28/30 unità (numero superiore alle 26 previste da una legge a tutt’oggi non abrogata).
Il secondo punto, non certo per importanza, è qualità della formazione scolastica.

Maria Montessori scriveva: “lo spazio è il luogo dell’apprendimento e non solo, è anch’esso maestro, facilitatore di nuove esperienze e di nuovi traguardi”
Ogni alunno ha i suoi tempi e spazi, ed apprende in base ad una sensibilità che gli è propria, unica ed irripetibile. La predisposizione di 3 classi così configurate non solo non tiene conto della diversità di tempi di apprendimento e degli spazi necessari per creare un ordine prima fisico e poi mentale, ma avrebbe conseguenze tragiche se consideriamo che tra gli alunni ci sono parecchi DSA anche certificati, e questa coercizione li penalizzerebbe ulteriormente invece di aiutarli ed infondere loro sicurezza.
La nostra priorità sono i ragazzi.
Non dovrebbe essere la stessa di coloro che per mestiere sono responsabili dell’organizzazione della scuola e della qualità dell’istruzione? Visto che tali ambienti sottodimensionati  non rispettano nemmeno le norme igienico-sanitarie previste per legge, Com’è possibile che abbiano pensato a tutelare la qualità dell’apprendimento nonché  la qualità della salute dei ragazzi quando hanno scelto di mettere 26/28 alunni, con tutte le esigenze legate ad un’età già di per sé delicata (dai 10 ai 14 anni) in ambienti sotto dimensionati, invece di sfruttare l’aula vuota affianco?
La situazione è inaccettabile anche in considerazione delle recenti sentenze emesse dal Tar in merito alle cosiddette “classi pollaio” (Tar del Molise sentenze 144/2012 e 145/2012 e Tar della Calabria sentenza n. 759 del 26/10/2011, Tar del Lazio sentenza 210/2019 del 08/01/2019, Tar della Sicilia con l’ordinanza n. 252/2019 Tar Toscana 1175 del 13 Settembre 2018 e innumerevoli ulteriori sentenze).”
Marica Meccia