Le Residenze d’artista rappresentano uno degli strumenti attraverso cui il Comune di Castel Bolognese investe nella rigenerazione urbana a base culturale. All’interno di questo percorso si inserisce la partecipazione della città a Prospettive 2025, un programma regionale che lavora in parallelo su più territori, condividendo una riflessione sui luoghi, sulle comunità e sulle loro memorie.
In questo quadro, giovedì 18 dicembre, a partire dalle ore 19, la Ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia ospiterà un appuntamento pubblico dedicato al tema dell’abitare, della memoria e della trasformazione dei luoghi, attraverso il dialogo tra pratiche artistiche, comunità e politiche culturali.
Aprirà la serata la proiezione del film documentario “Hometown | Mutonia” del collettivo ZimmerFrei, che racconta l’esperienza della comunità fondata dalla Mutoid Waste Company a Santarcangelo di Romagna: un caso emblematico di rigenerazione dal basso, sospeso nel tempo tra riconoscimento culturale, conflitto istituzionale e rischio di smantellamento. Mutonia diventa punto di partenza per una riflessione più ampia sul rapporto tra comunità, spazi informali, memoria collettiva e trasformazioni urbane. Alla proiezione seguirà un momento di confronto pubblico, realizzato in collaborazione con l’Associazione degli Amici e delle Amiche della Biblioteca Libertaria “Armando Borghi”, pensato come occasione di dialogo tra cittadini, operatori culturali e pubblico sui temi della rigenerazione urbana, dell’autorganizzazione e del ruolo delle istituzioni nei processi culturali contemporanei.
Il secondo momento della serata sarà dedicato alla ricerca sonora e performativa con il concerto per percussioni e oggetti di Enrico Malatesta, percussionista attivo sulla scena sperimentale internazionale. Il programma include la nuova produzione “Meditazione Senza Oggetto” e “Occam XXVI”, progetto nato dalla collaborazione con la compositrice francese Éliane Radigue, figura centrale della musica contemporanea internazionale e protagonista della ricerca musicale dagli anni Sessanta, pioniera delle pratiche minimaliste e dell’uso del suono continuo
L’appuntamento del 18 dicembre rappresenta un momento centrale del percorso sulle residenze d’artista a Castel Bolognese e, allo stesso tempo, l’avvio del secondo anno di lavoro sul progetto. Dopo l’esperienza dell’atelier temporaneo al civico 103 di via Emilia Interna, il Comune intende proseguire nella valorizzazione di altre vetrine sfitte lungo i portici, ampliando le attività artistiche, laboratoriali ed espositive e favorendo una maggiore frequentazione degli spazi urbani, recentemente interessati anche da una nuova illuminazione. Attraverso le residenze d’artista, il Comune di Castel Bolognese conferma il proprio investimento nella cultura come strumento di rigenerazione urbana e partecipazione della comunità.
La partecipazione è libera e fra i momenti che compongo la serata sarà servito un aperitivo.

























































