Era il 7 marzo 1901 quando 35 muratori decisero di unire le loro sorti in cerca di un avvenire migliore e fondarono la “Società anonima cooperativa fra gli operai, muratori e manuali del Comune di Ravenna”. Da quel lontano giorno di 120 anni fa le donne e gli uomini di CMC sono stati legati ad un lungo filo che, dall’alba del XX secolo, li ha accompagnati attraverso due guerre mondiali, la crisi del 1929, il fascismo, passando dalla ricostruzione, dal ’68, dagli anni di piombo, la crisi petrolifera degli anni ‘70 per arrivare alla caduta del muro di Berlino, alla crisi degli anni ‘90 e agli ultimi, difficilissimi mesi dell’emergenza Covid.

CMC, con la forza del suo lavoro e dei suoi soci, c’è sempre stata.

Da subito attiva ben al di fuori dai confini regionali, CMC è stata protagonista dello sviluppo infrastrutturale italiano, dalla ricostruzione dopo il terremoto di Messina del 1908, attraverso le autostrade lungo tutta la penisola, l’edilizia industriale e residenziale, le dighe, i porti fino alle metropolitane ed alla linea ferroviaria alta velocità. Nel frattempo, pur mantenendo sempre le sue basi a Ravenna, è diventata cittadina del mondo; dal 1975 con un appalto in Iran, poi negli anni ’80 in moltissimi Paesi dell’Africa con la costruzione di silos, strade e dighe; ma è dalla fine degli anni ’80 che CMC si specializza nel campo dei lavori in sotterraneo e delle opere idrauliche, estendendo la sua attività alle aree dell’Estremo Oriente.

È un percorso lungo e complesso ed è difficile percorrerlo anche dal punto di vista tecnico e scientifico, si potrebbe dire che si è partiti dagli attrezzi più semplici del manovale per arrivare a quelli più tecnologicamente più complessi delle grandi Tunnel Boring Machine, passando dal sistema slip-form al coffrage tunnel.

Inutile negarlo, dato il lungo cammino compiuto non tutto è stato facile per la Cooperativa: né è prova anche la crisi del settore delle costruzioni che ha condotto l’azienda ad affrontare circa due anni fa una dolorosa ristrutturazione e dalla quale ne sta uscendo fuori con grande determinazione. La gestione del piano concordatario, approvato dai creditori a larghissima maggioranza ed omologato dal Tribunale di Ravenna lo scorso 29 maggio, è stato affidato ad un nuovo Amministratore Delegato, Davide Mereghetti, nominato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione il quale gli ha affidato le deleghe per ottemperare agli obblighi del piano ed al rilancio della CMC. L’azienda ha così avviato l’attività di efficientamento con nuovi standard di organizzazione aziendale, di controllo di gestione e di programmazione finanziaria. Nuove procedure aziendali, condivisione degli obiettivi, un sempre più attento controllo dei costi hanno già evidenziato sui conti della società un’inversione di tendenza.

Oggi CMC è ancora protagonista, essendo impegnata nello sviluppo infrastrutturale e socio-economico in ben 4 continenti: nelle Filippine, in Asia, sta realizzando un impianto di distribuzione dell’acqua che eliminerà le grandi perdite presenti negli acquedotti preesistenti garantendo l’approvvigionamento idrico alla città di Metro Manila composta da circa 13 milioni di persone; contestualmente sta partecipando ad un grande progetto di rimboschimento dell’area, perché il mondo dell’edilizia e delle infrastrutture sta velocemente cambiando per diventare sempre più green.

In Africa, e in particolare in Mozambico dove è presente da più di quarant’anni, ha contribuito attivamente allo sviluppo delle infrastrutture e dei complessi industriali. Oggi sta realizzando un nuovo villaggio con abitazioni, strade ed edifici pubblici (posto di polizia, scuole, clinica, moschee, chiesa cattolica, edifici amministrativi, anfiteatro) a nord del Mozambico.

CMC è presente anche in Sud America con il grande cantiere di Rio Subterraneo in Argentina dove sta realizzando una connessione idraulica che permetterà l’approvvigionamento di acqua potabile di due aree densamente abitate di Buenos Aires, soddisfacendo le necessità vitali di più di 3.000.000 di persone che, ad oggi, non hanno a disposizione tale bene primario. Una delle più grandi opere realizzate in Argentina negli ultimi 40 anni, ed a testimonianza dell’importanza che riveste, il cantiere ha ricevuto la recente visita del Presidente dell’Argentina Alberto Fernandez, che si è congratulato con i tecnici CMC per quanto fatto, restando molto impressionato anche dalla lunga storia della Cooperativa.

Nel nostro Paese oggi CMC è impegnata in diverse attività, dalle Alpi alla Sicilia, da Trento, dove sta realizzando un depuratore, alle grandi strade siciliane, passando, tra gli altri, per Milano e Roma dove sta costruendo nuovi spazi universitari. A breve inoltre partiranno i nuovi lavori, recentemente acquisiti, legati all’emergenza sanitaria con interventi di riorganizzazione della rete ospedaliera a Parma e a Melegnano.

“La Cooperativa ha attraversato negli ultimi due anni una crisi senza precedenti ma, a dispetto di tutte le previsioni, è ancora qui. – dichiara il Presidente Alfredo Fioretti – Ci aspettano sicuramente momenti ancora molto impegnativi, ma li affronteremo con quella determinazione che ci caratterizza da 120 anni, guardando al futuro con fiducia, per salvaguardare e rilanciare CMC, un’impresa patrimonio del nostro Paese”.