“Si apprende che il Sindaco di Ravenna sostiene attivamente un progetto di lucro privato. In particolare ci riferiamo agli impianti industriali eolici offshore Agnes.
Dopo aver acconsentito a progetti di altissimo impatto ambientale, a mare e a terra, primo tra tutto il rigassificatore, ora è la volta del progetto “ecologicamente compatibile”?
E’ partita infatti una petizione promossa dal primo cittadino che chiede l’accelerazione delle autorizzazioni, sostenendo che anche per questo progetto di cui “l’Italia ne ha urgentemente bisogno” debbano applicarsi le procedure semplificate adottate per il famigerato rigassificatore.
Non rammenta il Sindaco, e neppure il Presidente della Regione spesso al suo fianco riguardo questo progetto, che ancora non esiste un Piano di Gestione dello spazio marittimo, la cui necessità è stabilita dalla Direttiva 2014/89/UE. Anzi, il nostro Paese risulta sotto procedura di infrazione europea (con relative sanzioni a carico dei cittadini) proprio per non aver ancora completato l’iter di approvazione dello stesso. Di chi sono le responsabilità del mancato recepimento della Direttiva Comunitaria, che attende da quasi 10 anni? Chiediamo dunque di sapere a che punto è l’elaborazione del Piano di Gestione, e di questo potrebbero occuparsi, prendendo posizione, anche Sindaco e Presidente di Regione, poiché in assenza di tale strumento, pare evidente non sia possibile approvare alcunché.
Desta poi particolare preoccupazione, oltre agli impatti paesaggistici (ad esempio davanti ad una riserva naturale) ed a quelli di potenziale danno ambientale, il fatto che proprio davanti alle coste ravennati pare in atto un assalto per lo sfruttamento delle risorse marine: attività portuali, impianti di cattura CO2, estrazioni di idrocarburi, zone di prelievo per i ripascimenti, aree militari e rigassificatore. Il tutto dovrebbe armoniosamente convivere – e in molti casi sovrapporsi – con le Zone di Tutela Biologica (ZTB) e i siti Rete Natura 2000 sottoposti alle Direttive europee per la tutela degli habitat e della fauna, con la pesca, la tutela del paesaggio e la valorizzazione del turismo. Aggiungiamoci pure i campi eolici a saturare ogni spazio disponibile. Resta un mistero come sia possibile tutto ciò in assenza di apposito Piano di Gestione che permetta una pianificazione attenta e rispettosa dei profili che riguardano sia la sicurezza ambientale che la salute dei cittadini.”