Giovedì 8 luglio in piazza della Molinella il cineclub Il Raggio Verde ripercorrerà la carriera e la vita di Alida Valli grazie ad Alida, il docufilm diretto da Mimmo Verdesca.

E’ stata un’attrice immensa e una donna straordinaria Alida Valli, di cui il 31 maggio sono ricorsi i 100 anni dalla nascita. La sua cinematografia con grandi capolavori racconta il fascino che ha emanato per tanti registi, da Hitchcock (Il caso Paradine) a Pasolini (Edipo Re), da Visconti (Senso il suo film forse più famoso) a Reed (Il terzo uomo), e poi ancora Soldati, Vadim, Zurlini, Clement, Chabrol in una lista davvero infinita.

Una luce che ha brillato anche ad Hollywood.

Elegante, luminosa, chic, con uno sguardo magnetico, dotata di estrema ironia e empatia, la Valli è stata una grande interprete, con una solida formazione di studi al centro sperimentale di cinematografia e un talento precoce.

Origini nobili – si chiamava Alida Maria Altenburger von Marckenstein und Frauenberg – era nata a Pola nell’Istria e da lì era dovuta fuggire con la famiglia a Como dove trascorse una felice infanzia. Poi il ‘richiamo’ del cinema: la Roma di Cinecittà e l’esordio giovanissima a 15 anni in piena epoca Telefoni Bianchi, interpretando fin dall’inizio ruoli da protagonista e diventando ben presto l’attrice simbolo del cinema italiano del periodo fascista in film come Mille lire al mese (1938) e Ore 9: lezione di chimica (1941) ma rifiutando poi, con sprezzo del pericolo, di trasferirsi a Salò. Il film di Mimmo Verdesca, selezionato in Cannes Classic, poi alla Festa di Roma a novembre 2020, candidato a miglior documentario sul cinema agli ultimi nastri d’argento – restituisce allo spettatore, oltre alla brillante carriera tutta da ripassare, una dimensione privata che completa ancora di più l’unicità di questa donna che ha attraversato il Novecento. Alida Valli conservava tutto, aveva un archivio immenso storico personale e pubblico. Album fotografici, filmini amatoriali, vederli è ricordare la storia d’Italia della seconda metà del Novecento, una full immersion che spazia dal cinema in camicia nera ai capolavori di Visconti. Era molto legata alla sua famiglia, ai due figli Larry e Carlo, avuti dal compositore Oscar De Mejo sposato nel ’44 durante la fase hollywoodiana della sua carriera, e poi ai nipoti, in particolare Pierpaolo che ha collaborato al film e in cui Giovanna Mezzogiorno presta la voce alla nonna, scomparsa a Roma il 22 aprile 2006. Se l’archivio personale è rimasto in famiglia, quello pubblico è stato donato al Centro sperimentale che aveva voluto frequentare a tutti i costi. Ribelle, anticonformista, intelligente, spiritosa, schiva, indipendente, spirito libero, Alida Valli è stata musa ispiratrice di registi, non solo di un certo periodo storico ma anche in anni relativamente recenti. “Una bellezza moderna”, come il direttore di Cannes Thierry Fremaux dice nel film, “una generosa interprete” come sottolinea Bernardo Bertolucci che la volle in Novecento. Perché era unica? “Innanzitutto – ha detto il nipote Pierpaolo – perché aveva sofferto molto, anche per amore, e poi perché era dotata di enorme ironia, era modernissima, una purosangue come diceva di lei Mario Soldati”. La prima diva italiana è stata un’antidiva. “Per tutta la vita ha smitizzato sé stessa, sgretolando la devozione che si aveva di lei”, affermava Marco Tullio Giordana, che la diresse in La caduta degli angeli ribelli (1981) e che le fece vincere il David di Donatello come migliore attrice non protagonista.

Quando Alida muore a Roma nel 2006, poverissima, sostenuta soltanto dalla pensione della legge Bacchelli, Bernardo Bertolucci la ricorda con queste parole: «Un mito, una dea».

Il film documentario Alida mostra un quadro completo e mai visto prima della vita di una giovane e bellissima ragazza di Pola che diventò in breve tempo una delle attrici più famose e amate del cinema italiano e internazionale

Con la partecipazione di Giovanna Mezzogiorno, Roberto Benigni, Charlotte Rampling, Vanessa Redgrave, Dario Argento, Bernardo Bertolucci e molti altri.

Mimmo Verdesca, dopo una lunga esperienza da aiuto regista in cinema e teatro, dove ha lavorato, tra gli altri, con Ferzan Ozpetek, Maurizio Ponzi, Fabio Grossi e Leo Gullotta, realizza alcuni pluripremiati documentari sul cinema, In arte Lilia Silvi, Protagonisti per sempre, Sciuscià 70, vincendo due Nastri d’Argento e partecipando a numerosi festival internazionali come il Bif&st, la Festa del Cinema di Roma, il Festival Lumière di Lione e il Giffoni Film Festival. Il suo ultimo film documentario è Alida

Giovedì 8 luglio ore 21:30

Alida di Mimmo Verdesca

Presente il regista in sala, intervistato da Michele Donati – Corriere di Romagna

Qui il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=SNAU-xTgMp4

Regole di accesso

L’ingresso è consentito soltanto dal lato Piazza del Popolo. È obbligatorio indossare la mascherina fino a quando non si sarà seduti e mantenere sempre la distanza interpersonale di 1 metro. Dispenser di gel disinfettante sono a disposizione. Si consiglia vivamente di presentarsi con congruo anticipo per evitare assembramenti. Al termine seguire le indicazioni degli addetti che provvederanno a far defluire il pubblico con ordine da entrambe le uscite.

Luglio, apertura ore 20:30; inizio proiezioni 21:30.