Come noto dalle cronache delle ultime settimane, gli incendi stanno divampando in tutta Italia, distruggendo intere aree naturalistiche. Anche il parco del Delta del Po lancia allora un appello ai cittadini e ai turisti, un invito a seguire poche e semplici norme di comportamento utili a prevenire questo rischio e contribuire alla tutela e salvaguardia del Parco del Delta del Po.

Il Parco del Delta del Po custodisce le foreste più estesi dell’intera pianura Padana. Quasi 5.000 ettari di boschi di diverso tipo: la grande lecceta del Bosco della Mesola, le vaste pinete “storiche” di Ravenna e Cervia, le pinete costiere estese da Lido di Volano a Pinarella, i rari e preziosi boschi alluvionali di Punte Alberete e del Traversante (Val Campotto).

Una risorsa forestale di straordinario valore, sia in considerazione del patrimonio naturale e paesaggistico, sia per il contributo straordinario al contrasto dell’aumento della CO2 e ai mutamenti climatici.

Proprio gli effetti dei mutamenti climatici, con l’accentuata siccità estiva e le temperature torride, aumentano moltissimo il rischio degli incendi.

Gli interventi per rendere i boschi meno soggetti a potenziali roghi, d’altro canto, spesso contrastano nettamente con le esigenze di conservazione degli aspetti naturali e dell’ecosistema del bosco. Il bosco è ecologicamente completo e naturalisticamente ben gestito se contiene anche legno morto, sia in piedi che a terra, che è elemento da sempre importantissimo per i cicli ecosistemici dell’habitat forestale. Il bosco e le specie che lo abitano si sono evoluti e hanno specializzato le loro esigenze ambientali ed alimentari, nel corso di milioni di anni, in boschi in cui non era presente il segno dell’intervento umano. In cui magari erano presenti aree di bosco aperto, mantenute dall’attività dei grandi erbivori, alternate ad aree in cui la foresta era impenetrabile per l’abbondanza proprio di legno morto, giovani piante arboree in diversi stadi di sviluppo, arbusti, grandi alberi monumentali (non a caso Dante, nel XIV secolo, descriveva la Pineta di Classe come “foresta spessa e viva”).

La gestione naturalistica dei boschi all’interno del Parco deve imitare questo mosaico di situazioni, prevedendo, quindi, anche aree con presenza di legno secco, ramagli e arbusti, una “foresta spessa e viva”, inevitabilmente fonte di rischio di incendio.

Per non alterare l’ecosistema forestale con interventi spinti di prevenzione degli incendi, occorre, quindi, impegnarsi ad evitare ogni possibile fonte di rischio.

Poiché gli incendi, alle nostre latitudini, sono praticamente sempre causati dall’uomo, l’Ente Parchi e Biodiversità-Delta del Po, gestore e responsabile della conservazione del territorio del Parco e delle sue foreste, desidera lanciare due appelli, rivolti a tutti: cittadini e turisti.

Il primo invito è a prestare la massima attenzione ad evitare ogni comportamento che possa provocare l’innesco di un incendio: non gettare mozziconi di sigaretta (né quando si passeggia a piedi o in bicicletta), né dagli automezzi in corsa (la S.S. Romea, ad esempio, costeggia per tutta la sua lunghezza la monumentale Pineta di San Vitale); non appiccare il fuoco a stoppie e ramaglie; non accendere fuochi all’aperto; non accedere con mezzi con motore a scoppio nelle aree forestali.

Il secondo invito è a mantenere alta la soglia di attenzione, avvistando e segnalando immediatamente ogni segnale di possibile incendio, chiamando subito il 1515, numero di emergenza per gli incendi boschivi, attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale e completamente gratuito.