“I due episodi avvenuti il 30 dicembre nel nostro centro cittadino, anche se fortunatamente non riconducibili a fenomeni criminosi di grave entità, meritano una seria riflessione. E poco importa se Il fenomeno dei gruppi di giovani che occupano spazi cittadini, spesso creando disturbo e degrado, sia una modalità ampiamente diffusa in tutto il paese che evidentemente trova radici più profonde oltre il disagio generazionale. Il post Covid ha fatto esplodere il fenomeno non risparmiando nessuna realtà, comprese tutte quelle della nostra regione. Se la sociologia ha il compito di occuparsi dello studio del fenomeno per capirne le cause, le istituzioni hanno il dovere di tenerlo monitorato e, nel caso, duramente represso. In questo senso mi preme sottolineare come il Comitato coordinato dal Prefetto sia da tempo molto presente anche su questi aspetti e le Forze dell’Ordine abbiano conseguentemente intensificato servizi di pattugliamento. Servizi che gli episodi accaduti necessiteranno di ulteriori intensificazioni. Anche sulla scorta di quei patti sulla sicurezza sottoscritti in Prefettura dal comune che, affidando alla Polizia Locale di Ravenna il rilievo degli incidenti anche per PS e Carabinieri, consente a questi di occuparsi con maggior incidenza e intensità, come già avviene, al controllo del territorio per i fenomeni predatori e di criminalità che sono prerogativa esclusiva delle forze di polizia statali. Ma tornando ai fenomeni richiamati, è utile ricordare che anche le ordinanze antivetro che vietano il consumo di bevande (non la vendita) al di fuori degli spazi consentiti, vanno proprio nella direzione di prevenirli fornendo un valido strumento al sistema dell’Ordine e Sicurezza pubblica per poter intervenire efficacemente. Sistema che in ogni modo dovrebbe spingere il governo ad investire maggiori risorse per garantire aumenti degli organici e conseguenti adeguate dotazioni di mezzi e dispositivi. Un ultimo aspetto riguarda il ruolo della Polizia Locale per la quali credo sia giunto il momento che il legislatore ponga mano ad una riforma legislativa che le inserisca a pieno titolo nel novero delle forze di polizia, per sedere ai tavoli di Coordinamento con parità e non come ospiti ancorché graditi ed efficacemente attivi sia per i compiti d’Istituto specifici sia quando chiamate in ausilio alle operazioni di ordine e sicurezza pubblica.