Il Comando della polizia locale dell’Unione della Romagna Faentina prosegue nelle sue competenze didattiche nelle scuole del faentino. In questi giorni personale adeguatamente formato sta incontrando gli studenti delle scuole medie per tenere lezioni di legalità relativamente all’uso distorto delle nuove tecnologie digitali, sui fenomeni di bullismo e sui primi reati per i quali già da minorenni si può rispondere personalmente. Non a caso le attività sono rivolte a studenti delle seconde e terze medie ormai prossimi al raggiungimento dei 14 anni.

“Molto spesso -spiegano dal Comando di via Baliaticospesso, in maniera incosciente gli studenti mettono in pratica comportamenti che possono essere configurati come veri e propri reati per i quali si risponde personalmente malgrado la minore età. L’attività messa in campo dal Comando della polizia locale dell’Unione faentina vuol essere una lezione di legalità per raccontare ai ragazzi proprio quali reati si celano dietro, a d esempio, a un semplice filmato realizzato con lo smartphone che riprende un loro compagno e poi condiviso mettendolo in ridicolo. Già questo si configura come un reato ben preciso. Non dimentichiamo poi di affrontare, spesso suggerito dalla realtà e dai casi di fronte ai quali ci troviamo ogni giorno proprio sul nostro territorio, temi legati ai reati più diffusi tra i minori: furti, danneggiamenti, uso e talvolta anche vendita di sostanze stupefacenti. I nostri incontri, da 120 minuti ciascuno, che portiamo avanti avanti in diverse classi delle scuole medie della città, hanno quindi lo scopo di illustrare quali reati si celano dietro comportamenti spesso messi in atto ritenendoli solo uno scherzo, ritenuti tali non solo dai ragazzi ma spesso, quel che è più grave anche dagli stessi genitori che le sminuiscono agli occhi dei figli”. 

“I fenomeni legati a bullismo e cyberbullismo –dice l’assessore alla sicurezza Massimo Bosi– stanno purtroppo prendendo sempre più piede tra i nostri ragazzi. Il nostro compito, di amministratori, è di informare gli studenti, aiutarli e indurli eventualmente a segnalare, senza alcun timore, se sono vittime di atteggiamenti sbagliati, in realtà veri e propri reati. Nel corso degli incontri gli operatori della polizia locale, che ringrazio per essersi messi a disposizione per questo progetto, vogliono far capire ai ragazzi quanto sbagliati siano i comportamenti adottati dai ‘bulli’ e che a sbagliare sono proprio loro, non chi subisce le loro angherie, spesso è proprio questa la sensazione che hanno le vittime. L’attività posta in essere dal Comando della polizia locale dell’Unione vuol far capire proprio questo e indurre chi è vittima di questi episodi a confidarsi con chi sta loro più vicino: gli amici, la famiglia, il mondo scolastico. Questi poi dovranno poi contattare le forze dell’ordine per evitare vere e proprie ferite psicologiche”.

Il programma degli incontri contempla lezioni da due ore ciascuna con i ragazzi delle seconde e terza medie.