L’encomio solenne per l’attività legata alla pandemia da Covid-19 andava assegnato a una persona in carne e ossa come l’appuntato Vincenzo Montesano, il carabiniere di Fiorenzuola d’Arda, nel Piacentino, rimasto invalido al 100% per le conseguenze del virus.

E non, come invece è avvenuto, ai comandi provinciali di Piacenza e Rimini.

Lo sottolinea il Nuovo Sindacato Carabinieri, segreteria dell’Emilia-Romagna, in una lettera al ministro della Difesa e al Comando Generale dell’Arma: “E’ nei ‘Montesano’ – scrive il segretario Giovanni Morgese – che si rinvengono gli autentici eroi: l’appuntato coraggioso e di lungo corso sulle gazzelle del Radiomobile, che come altri carabinieri contrae il Covid per obbedienza, generosità, responsabilità, altruismo e altissimo senso del dovere. Meriti che, è bene sottolinearlo, sono stati percepiti con ritrosia da chi di dovere e che in seguito si sono parzialmente affermati, grazie alla determinazione di coloro i quali, ‘grande famiglia’ a parte, hanno laboriosamente operato per permettere che ‘l’eroe’, pur con gravi invalidità permanenti, possa vivere quel meritato e dignitoso futuro che l’Arma, o meglio ‘la sua’ Arma, forse non gli avrebbe concesso negli stessi termini”.

Rispetto all’encomio tributato ai Comandi, per Nsc “è poco confortante leggere che l’Arma pare sia limitata ad autostimarsi e a darsi lustro valutando e premiando sostanzialmente se stessa, per l’innegabile e indiscusso contributo quotidiano e per l’alto valore dei suoi umili Carabinieri, che in verità si vorrebbero vedere remunerati e riconosciuti in altre sedi e ben altre Autorità istituzionali”.

Sempre il sindacato emiliano-romagnolo ha poi sollevato un’altra questione, chiedendo conto del perché il portale istituzionale ‘Leonardo’ fruibile per gli utenti dell’Arma “dispone infatti di un’area denominata ‘Leo Ufficiali’, che a quanto pare sarebbe preclusa, essa soltanto, a tutto il personale militare di rango diverso da quello di ufficiale”.

(Fonte ANSA)