“Inviata qualche giorno fa al Comune di Ravenna, alla Soprintendenza e alla Capitaneria di Porto, mettendo in conoscenza il Ministero della Cultura e l’Associazione capannisti, un’istanza – che si allega – in cui si evidenzia come i capanni balneari sarebbero già sottoposti a vincolo di tutela che ne prevede la conservazione, in quanto ricadenti in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico, e in quanto realizzati su area pubblica. La loro demolizione, quindi, può avvenire solo dopo una dichiarazione che sancisca un valore storico, culturale e paesaggistico dei capanni pari a zero, e solo dopo una opportuna e motivata autorizzazione paesaggistica a seguito di una conferenza di servizi tra tutti gli Enti coinvolti. La demolizione dei capanni in assenza di tale autorizzazione sarebbe dunque passibile di severe sanzioni penali.

Nessuna risposta è giunta dagli Enti, e pare che gli abbattimenti stiano invece proseguendo.

A questo si aggiunge che le demolizioni avvengono in assenza, a quanto ci risulta, della Valutazione di incidenza ambientale, che in questo caso sarebbe obbligatoria, e senza alcuna prescrizione in merito alla sicurezza e alle operazioni che si svolgono, in modalità “fai-da-te” su improvvisate scalette e con mezzi propri all’interno del cantiere “Parco Marittimo”. Il tutto a tre giorni dal prescritto stop per inizio riproduzione della fauna selvatica (15 marzo), come dovrebbe essere da progetto, trattandosi di una Riserva Naturale dello Stato e del territorio demaniale con essa confinante.

Insomma, un vuoto di risposte che lascia sconcertati e che esige immediato riscontro, mentre a farne le spese è il nostro patrimonio storico, testimoniale e paesaggistico.”

Italia Nostra sezione di Ravenna