Si è tenuto nella serata del 21 ottobre 2021 il Consiglio Comunale di Faenza, tre delibere hanno interessato a vario titolo l’ASP della Romagna Faentina.

La prima relativa ad una variazione al DUP 2021-2025 nella quale, tra le altre cose, sono stati stanziati 350.000 euro – con finanziamento su due distinti capitoli di entrata – per coprire costi e perdite 2021 del bilancio ASP.

La seconda finalizzata all’espressione del parere per l’alienazione del fondo “Roncona”, quasi 5 ettari, base d’asta 120.000 euro.

La terza era invece rappresentata da una mozione a prima firma Lega per Salvini Premier, alla quale ha contribuito Fratelli d’Italia. Proprio Fratelli d’Italia

«Come abbiamo già avuto modo di affermare» commenta proprio il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi «gli elementi di preoccupazione sono enormi, l’organo di revisione di ASP già nella relazione che accompagna il bilancio 2020 afferma:

“ Gli esercizi 2018-2019-2020 si sono chiusi con pesanti perdite di esercizio, che hanno eroso buona parte degli accantonamenti….. tali circostanze evidenziano… lo strutturale disequilibrio della gestione caratteristica…. I soci dovranno valutare i presupposti legati alla continuità aziendale nella consapevolezza che future perdite dell’ente dovranno essere ripianate pro quota dagli stessi, secondo le modalità presenti nello statuto medesimo. Il Revisore raccomanda di procedere con la massima sollecitudine alla valutazione dei possibili futuri scenari nonché delle scelte strategiche e riorganizzative, essendo ormai noti i potenziali risultati futuri”.

Fratelli d’Italia sta denunciando da oltre un anno questa situazione, e ora si inserisce l’autorevole parere dell’organo di revisione di ASP a confermare i pesanti dubbi espressi, per tutta risposta l’Assessore Agresti cerca di spostare l’attenzione su ambiti che nulla hanno a che vedere con la strutturalità del disequilibrio (le perdite caratteristiche del 2018 e 2019 si avvicinano al milione di euro e il COVID ancora non aveva minimamente impattato!)» critica Bertozzi, che poi lancia un’accusa:

«Con una retorica carica di demagogia sono stati evocati in Consiglio i camion militari che trasportavano le salme dei morti per Covid a Bergamo, si è fuggiti dal vero nodo della questione che è solo e soltanto uno: se ASP proseguirà su questa strada non sarà più in grado né di amministrare il proprio patrimonio né di garantire il benché minimo servizio alla collettività, perché sarà destinata al default.

Come FDI abbiamo ritenuto di avallare la richiesta di dimissioni del CDA essenzialmente per una ragione: i consiglieri a più riprese in questi anni hanno denunciato/dichiarato un’insostenibilità della situazione economico/patrimoniale/finanziaria di ASP, ma nonostante questo hanno gestito e avvalorato scelte politiche dissennate delle amministrazioni socie ed in particolare del Comune di Faenza. Il CDA, preso atto della mancata volontà politica di affrontare strutturalmente il problema, doveva dimettersi per forzare la soluzione, non lo ha invece fatto restando al proprio posto. Questo non è accettabile».

Bertozzi attacca anche la maggioranza e la giunta:

«Dal canto loro l’amministrazione faentina e i consiglieri di maggioranza evitano di fare nomi e cognomi dei responsabili, lamentano il mancato passaggio dei posti accreditati de “il Fonantone”, non dicono che questo dipende anche da un procedimento amministrativo errato che l’assessore Agresti ha derubricato a errore di novità, cercano di spostare il dibattito su altro, giudicano volgari i riferimenti ai numeri, dimenticano però di dire che questa situazione è figlia delle scelte politicamente scellerate della precedente amministrazione, di cui, ricordo, Massimo Isola è stato autorevole Vice Sindaco. Non si può più aspettare.»

Bertozzi ritorna sulla vendita del fondo Roncona, le cui entrate, secondo l’esponente di opposizione, serviranno a ripianare le perdite dell’ente e non agli obiettivi ufficialmente dichiarati: «La scelta di vendere un terreno in questa fase oltremodo delicata e senza un piano strategico delineato rischia di far si che i proventi vengano dirottati a copertura delle perdite, proprio come è successo per il fondo Provosta, tanto più che è mancato – seppur richiesto con forza dal sottoscritto – l’impegno a mantenere il vincolo di destinazione indicato nella delibera (restauro del palazzo Mazzolani). Il Sindaco Isola anziché spazientirsi perché si dibatte sul tema fino a notte, farebbe bene a farsi portatore di una soluzione adeguata!»