“La notizia dell’ennesimo – ingiustificato- rincaro dei costi del nuovo Palasport, non ci coglie certo di sorpresa” commenta così la lista civia La Pigna l’aumento di un altro milione di euro di risorse pubbliche per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport accanto al Pala de André.
“Già al momento della posa della prima pietra, contestammo all’allora Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il fatto che i costi sarebbero lievitati a dismisura, stimando proprio una cifra attorno ai 25 Milioni di Euro. All’epoca de Pascale ci sbeffeggiò affermando che non sapevamo fare i conti. Oggi i fatti, dimostrano che a non saper far di conto è proprio lui insieme all’assessore ai lavori pubblici Federica Del Conte” attacca La Pigna.

“In  tutti questi anni, dall’apertura del cantiere ad oggi abbiamo seguito le numerose vicissitudini del nuovo Palasport, non mancando di rendere pubblici tutti  i lati oscuri di questa annosa vicenda che sta costando fior fior di quattrini a tutti noi Ravennati.

Primo fra tutti, il passaggio dai 15 Milioni iniziali ai 24 attuali, avvenuto “grazie” all’approvazione di ben 3 varianti di progetto, approvate  con grande superficialità e noncuranza da parte della Giunta Comunale guidata proprio da de Pascale.

Per non parlare dei continui rinvii del termine dei lavori: 2021, poi 2023 e ancora 2024…tutti trionfalmente annunciati da de Pascale che con l’elmetto giallo di ordinanza in testa, si faceva riprendere mentre effettuava inutili sopralluoghi del cantiere.

Proroghe di fine lavori concesse sulla base di motivazioni a dir poco assurde: le difficoltà di lavorare ad alte temperature durante l’estate, i problemi di reperimento dei materiali, l’alluvione, che ricordiamo, non ha neppure sfiorato l’area del cantiere”.

Veronica Verlicchi, capogruppo di La Pigna, ricorda: “Di questi 8,5 milioni, 5,8 milioni sono di imprevisti e ben 2,7 di revisione prezzi, richiesti ed ottenuti dall’attuale esecutore dei lavori.

È ormai evidente, come la realizzazione del nuovo Palasport rappresenti un caso emblematico della cattiva gestione comunale del PD.

Negli anni passati, il Gruppo Consiliare La Pigna, anche attraverso una mozione bocciata dalla maggioranza PD, PRI, 5 Stelle, aveva chiesto di rescindere il contratto di appalto, a causa delle interdittive antimafia che avevano colpito dapprima la ditta esecutrice iniziale e poi il Consorzio Research, appaltatore dei lavori. Il nostro obiettivo era proprio quello di fermare l’emorragia di costi che, peraltro, ha precise responsabilità e responsabili.

E che dire delle doti di preveggenza del Sindaco de Pascale, il quale aveva indicato il Consorzio CEAR di Ravenna (aderente sia a Legacoop Romagna che a Federcoop Romagna), quale nuovo esecutore dei lavori ancor prima che lo stesso decidesse di entrare a far parte del Consorzio Research e quindi ancor prima che avesse titolo per poter entrare nei lavori”.

Secondo la congiliera comunale: “Gli aspetti poco chiari di questo disastroso progetto sono molteplici: ecco perché già da diverso tempo, abbiamo presentato esposti dettagliati alla Procura della Repubblica di Ravenna, ad ANAC e alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

In attesa che qualcuno di questi si decida a prestare attenzione alla quastione, non bisogna dimenticare che essendo il cantiere ben lungi dall’essere terminato, è prevedibile che la generosità della Giunta comunale a guida PD verso l’appaltatore, possa continuare sia in termini di proroghe che di aumento dei costi.

Solo un’amministrazione diversa, può chiudere il rubinetto, impedire la fuoriuscita di altro denaro e far emergere tutte le responsabilità ed i responsabili di questo danno”.