Venerdì 19 gennaio, alle 21 nella Sala Conferenze della CNA di Lugo, in via Acquacalda, 37/1, l’ex Commissario Tecnico della nazionale di calcio italiana e storico allenatore del Milan, Arrigo Sacchi presenterà al pubblico del Caffè Letterario il suo ultimo libro “Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole” edito da Cairo Editore. L’incontro ad ingresso libero sarà introdotto da Leonardo Patrignani.

Il «Profeta di Fusignano» in questo libro apre idealmente le porte del suo spogliatoio per rivelare i suoi segreti professionali e valoriali: come convincere un gruppo di lavoro che quello che ha fatto fino a quel momento va cambiato? Quali sono i primi passi da compiere in una nuova realtà profondamente conservatrice? Come si sceglie il leader di una squadra, come si gestiscono i fuoriclasse e i comprimari, le pressioni dei superiori, i successi e le sconfitte? Con i suoi metodi e la sua filosofia insieme visionaria e concretissima – applicabili anche in campi lontani da quelli nei quali Sacchi ha trionfato – ha conquistato la fiducia e guadagnato l’ammirazione di palloni d’oro come Ruud Gullit, di un guerriero diventato «leader calmo» come Carlo Ancelotti, di ex calciatori molto diversi fra loro che ispirandosi ai suoi valori si sono trasformati in allenatori vincenti come Pep Guardiola e Antonio Conte, di un innovativo «scienziato» della preparazione atletica come Vincenzo Pincolini, di manager di livello internazionale come Stefano Domenicali e Andrea Pontremoli, di maestri del giornalismo come Carlo Verdelli: tutti testimoni in queste pagine della rivoluzione del Realista Visionario.

Arrigo Sacchi deve al suo paese, oltre al soprannome (il «profeta di Fusignano») anche i primi rudimenti calcistici. Dopo aver allenato nelle serie minori, arriva al Parma e da lì, nel 1987, compie il grande salto verso il Milan, dove in sole quattro stagioni vincerà due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. I successi in rossonero gli valgono la nomina a commissario tecnico della Nazionale che guiderà dal 1991 al 1996, conquistando un secondo posto ai Mondiali statunitensi del 1994. Nel 2000 abbandona il ruolo di allenatore e alterna l’attività di opinionista con incarichi da direttore tecnico. Dal 2010 al 2014 è stato coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili. Nel 2017 è stato nominato dall’Uefa tra i 10 allenatori più influenti nell’evoluzione calcistica, e nel 2019 da «France Football» come il terzo migliore di tutti i tempi. Ha scritto con Luigi Garlando “La coppa degli immortali. Milan 1989: la leggenda della squadra più forte di tutti i tempi raccontata da chi la inventò” (Baldini + Castoldi, 2019).