“Viale Galilei, essendo l’arteria che collega direttamente e in maniera scorrevole via Ravegnana e via Romea Sud, è attraversata a forte velocità da un intenso traffico motorizzato. Per non rischiare la pelle, ciclisti e pedoni dovrebbero necessariamente servirsi della larga pista a loro riservata posta sul lato nord della carreggiata, a fianco della carreggiata. Le sue condizioni sono però gravemente disastrate e pericolose per quasi tutto l’intero percorso di un chilometro e 350 metri, che, in discesa da via Ravegnana accanto al semaforo, va dal beffardo cartello di “degrado da radici” fino all’attraversamento pedonale che fronteggia il Lidl. Si susseguono ininterrottamente dossi prodotti dalla radici degli alberi, buche profonde e rattoppi, effettuati nel corso degli anni, che, paradossalmente, rendono ancor più ostico il tragitto. Va peggio con la brutta stagione, quando la caduta delle foglie dagli alberi nasconde molte delle fosse esistenti, col rischio di sbatterci rovinosamente.

Un giovane fruitore di questa ciclabile ci ha fornito, passo per passo, la seguente puntuale descrizione, corredata da 16 foto: “Lungo il percorso si riscontra una serie di dossi alti fino a dieci centimetri e avvallamenti che, estesi per l’intera larghezza, sono impossibili da evitare, aumentando il rischio di perdere il controllo della bici. Partendo da via Ravegnana, i 60 metri della discesa sono funestati da 7 dossi, che appena dopo salgono a 30 in 340 metri, tutti frammisti a buche, radici emergenti e rattoppi vari. Solo un breve tratto di 130 metri è stato rifatto con nuovo asfalto, privato degli alberi produttori di insidie. Procedendo, si ritrovano però 60 dossi/buche/radici/rattoppi nei 300 metri che portano alla rotonda Slovenia, 50 nei 210 metri fino al semaforo di via Galilei che consente di raggiungere via Pacioli/Newton e 60 negli ultimi 290 metri”.

Ovvio che la ciclabile di viale Galilei, essendo quasi tutta da rifare e con la massima urgenza prima che succeda il peggio, certo non più con l’ordinaria manutenzione, peraltro troppo a lungo saltuaria o deficitaria, richiede un intervento complessivo ed organico che deve necessariamente rientrare nel piano degli investimenti. Trattandosi di una situazione cronica, stupisce anzi che non sia stata presa in considerazione fino a tutto il piano triennale 2023-2025. Chiedo pertanto al sindaco se e come intende rimediare al ritardo.”