“Sull’abbattimento forzoso dei pini di viale Romagna a Lido di Savio, avvenuto giovedì scorso, ha replicato per primo al Comitato popolare “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna” non già il PD, regista totalitario dell’horror, ma il capogruppo Staloni dell’Alleanza Verdi Sinistra. L’ho smentito drasticamente venerdì con la nota “Verdi cocomero applaudono l’abbattimento di 10 pini sanissimi”. Il giorno stesso è però uscito un altro comunicato quasi copia-incolla dell’assessore Schiano, esponente secondo me dei 5 Stelle cadute, che dimostra come la regia del PD abbia passato agli alleati anche il copione da recitare.
La facciano finita di cantare in coro che “tutti i ricorsi presentati sono stati respinti, confermando la correttezza dell’intervento”. Il TAR non ha emesso alcuna sentenza su alcun ricorso, ma emesso un’ordinanza che ha respinto la richiesta del Comitato di sospendere l’ordinanza del Comune sulla circolazione stradale emessa per consentire l’abbattimento dei pini. Nessuna valutazione sullo stato di salute o di malattia dei pini, ma solo l’affermazione che il Comitato avrebbe dovuto ricorrere contro i provvedimenti del 2022 e del 2024 sul Parco Marittimo che avevano previsto l’abbattimento dei pini, quando però non esistevano valutazioni e tanto meno perizie sul loro stato di salute. Come la favola del lupo e dell’agnello. Esiste invece una denuncia penale su quella che Schiano definisce “una perizia tecnica redatta da uno dei principali studi italiani specializzati in stabilità arborea”, giudicata invece totalmente sbagliata dalle prove validate da due esperti di fama internazionale, il dott. agr. Daniele Zanzi e l’inventore delle prove stesse, prof. ing. Lothar Wessolly di Stoccarda.
Come la rana che si gonfia per essere un bue, Schiano ha fatto poi pubblicare, dilungandosi, che “c’è una progettazione diffusa per aumentare le aree verdi”, tra cui otto aree urbane per “oltre 93 mila metri quadrati (quasi 10 ettari) di verde da riqualificare”. Cinque di queste, per un totale di 75.800 metri quadrati, sono già però dei parchi verdi o dei giardini esistenti, magari messi male. Tutti questi eventuali progetti sono peraltro di là da venire, sconosciuti al Consiglio comunale. Schiano dica piuttosto che ne pensa dei 5 milioni e 278.300 metri quadrati di terreno vergine consumati dal Comune di Ravenna, secondo dati ufficiali, tra il 2012 e il 2023, di cui 890.000 nel 2023, e chissà quanti nel 2024, e quanti ancora a non finire anche col nuovo PUG del vagheggiato “consumo zero”, ancora in alto mare dal 2017.”

























































