Non vi è alcun dubbio che la scelta del consigliere, sia esso uomo o donna, che presiederà il consiglio comunale per il prossimo mandato spetti alla maggioranza. Questo dice chiaramente il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale e i risultati elettorali non suggeriscono alcuna scelta diversa.

Tuttavia dovrebbe essere anche nell’interesse della maggioranza evitare che il rapporto con le opposizioni non parta, sin dal primo consiglio, con uno scontro sulla figura istituzionale che dovrebbe essere garante di tutti, una volta eletta” lo chiede Alberto Ancarani, rieletto in consiglio comunale grazie al sostegno di Forza Italia e PrimaveRA Ravenna. Proprio Ancarani, nelle passate legislature, è stato protagonista di diversi scontri verbali con la presidente del consiglio comunale Livia Molducci.

“Alcuni nomi che circolano, degnissimi rappresentanti dei loro elettori, non paiono infatti avere quelle doti di possibile imparzialità che sarebbero necessarie per svolgere un ruolo tanto delicato” sottolinea Ancarani.

“L’ultimo mandato, quello nel quale contro tutto e contro tutti si scelse di rieleggere Livia Molducci, sul cui nome sin dalla prima seduta del consiglio si creò l’antipatica situazione di uno scontro tra maggioranza e opposizione che produsse un’elezione a maggioranza e non unanime come sarebbe normale per una figura di garanzia, dovrebbe essere di insegnamento anche per questa consiliatura.

A ciò deve aggiungersi che il nuovo Presidente, chiunque sia, dovrà impegnarsi al fine di riportare in presenza tutte le riunioni, siano esse di consiglio o di commissione, affinché il dibattito politico riacquisti quella centralità che le videoconferenze degli ultimi due anni hanno invece impedito, marginalizzando in particolare il ruolo delle opposizioni, già sfavorite dall’essere minoranza.

Il dato dell’affluenza alle urne, sebbene abbia gratificato una parte, dovrebbe infatti fare riflettere sulle conseguenze negative per la libertà anche tecnica di rendere pubblico e plastico il pensiero politico all’interno delle sedi deputate a rappresentarlo”.