Faenza Eco-logica ed Extinction Rebellion denunciano l’abbattimento di un boschetto lungo via Celle, all’interno di una proprietà privata. Un episodio già trattato nei giorni scorsi sui social network dalle due realtà e che nella giornata dell’8 dicembre ha visto un’attivista fronteggiare le ruspe incaricate dell’abbattimento e l’arrivo dei carabinieri forestali

“In questi giorni abbiamo assistito attoniti, e in parte abbiamo provato a fermare, la distruzione di un boschetto in via Celle, in atto da lunedì scorso e ormai agli sgoccioli, in un terreno privato di circa 3 ettari, appartenente ad un privato. Nessuna recinzione o cartello di cantiere” spiegano Faenza Eco-logica ed Extinction Rebellion.

“Ruspe e macchinari hanno trinciato tutti gli alberelli (prugnoli, giovani querce, olmi, robinie, innumerevoli arbusti) nati spontaneamente in mezzo e intorno un vecchio frutteto abbandonato da almeno 8-10 anni. Era diventato un corridoio ecologico, rifugio di tanti uccelli e piccoli animali. C’era anche un sentiero per le passeggiate, i bambini della frazione lo avevano chiamato “la Foresta di Cell-wood” e in primavera il bosco si riempiva di fiori, attirando moltissimi insetti”.

Purtroppo, soprattutto vicino alla strada, nell’area venivano scaricati illecitamente rifiuti da parte di persone senza scrupoli, a danno del proprietario del terreno e di conseguenza della comunità residente, andando a creare degrado: “Dalle testimonianze degli operai e dello stesso presidente della cooperativa, è stato il Comune ad aver intimato di “ripulire” tutto (alias tagliare?). Il terreno “ripulito” ora sarà destinato a seminativo” continuano a raccontare Faenza Eco-logica e Extinction Rebellion.

“Il suolo è coperto da schegge di legno, ma anche tanta plastica triturata insieme. È questa la pulizia? Far fuori un boschetto con importanti funzioni ecosistemiche? Ricordiamo, semmai ce ne fosse bisogno, che siamo in piena crisi ecologica e climatica e il nostro territorio soffre della mancanza di corridoi ecologici.
Parte di questi rifiuti sminuzzati, immaginiamo, finiranno nel suolo come microplastiche, per poi essere arati e “mietuti” insieme al grano, i pezzi più grandi saranno portati negli inceneritori (insieme alla biomassa) e bruciati. Ad ogni modo, sarà un danno per l’ambiente e per la nostra salute, una totale follia.
Non possiamo credere che questo lavoro sia stato intimato dal Comune, ma ci stupiamo anche che sia stato autorizzato. Dove è la tanto decantata tutela del verde? Si regalano alberelli in piazza, si celebrano le giornate degli alberi e poi si permettono questi scempi? Questi alberi saranno almeno ripiantati da qualche parte, e dove?” chiedono le due realtà che hanno segnalato l’abbattimento ai Carabinieri Forestali.

Durante la giornata dell’8 dicembre inveca un’attivista si è posizionata sotto l’ultima quercia rimasta, con l’intento di evitarne l’abbattimento. Dopo qualche ora sono arrivati i Carabinieri Forestali e “hanno potuto appurare che l’operaio non aveva alcuna autorizzazione con sé” afferma la diretta testimone.
“Noi non sappiamo se queste autorizzazioni sono state consegnate successivamente, ora sta ai Carabinieri appurare se tutto si è svolto nella correttezza legale. I Carabinieri Forestali ci hanno ringraziato per il nostro impegno e sensibilità ambientale.
Al di là della legge, però, noi continuiamo a denunciare il disvalore etico e morale della distruzione di un corridoio ecologico e un boschetto e cercheremo di salvare l’ultima quercia rimasta, che sia legale o meno il suo abbattimento”.

L’ultimo albero rimasto
Il boschetto com’era