“La situazione sanitaria sul territorio romagnolo è attualmente sotto controllo. Abbiamo 35 pazienti in terapia intensiva per patologie legate al Covid, ma altri 70 che purtroppo si trovano in terapia intensiva per motivazioni del tutto slegate dal coronavirus. I nostri ospedali non si fermano”. E’ uno dei passaggi svolti da Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, nel corso della diretta Facebook organizzata dal deputato romagnolo Marco Di Maio come ogni sabato.
Eccezionalmente assente il prof. Claudio Vicini chiamato d’urgenza in ospedale per un caso di particolare rilevanza, il corso del colloquio si è alimentato con le molte domande di alcuni delle migliaia di persone raggiunte dalla “trasmissione”. Molti i temi affrontati, tra questi anche quello della gestione ospedaliera e dello svolgimento delle attività ordinarie.
“Vogliamo evitare una riduzione dell’attività programmata – ha detto Altini -, costruendo un’organizzazione basata su due percorsi: una dedicata alla gestione del Covid e un altro dedicato a mantenere attivo tutte le linee di specialistica ambulatoriale, di chirurgia e di tutte le attività di cui i nostri cittadini normalmente hanno bisogno”.
“Siamo convinti che procrastinare l’attività ordinaria porterebbe nocumento alle persone e stiamo compiendo il massimo sforzo per mantenere le due linee aperte”, ha aggiunto il direttore sanitario di Ausl Romagna, nominato alcuni mesi fa dopo aver ricoperto il medesimo ruolo presso l’Irst di Meldola.
“Abbiamo un sistema sanitario molto più pronto – ha detto Altini -: su 100 persone contagiate in Romagna, il 55% è asintomatica. Quindi questi casi sono gestiti tranquillamente a domicilio o comunque in una forma diversa da quella dell’ospedale. Poi il restante 45% circa è sintomatico o leggermente sintomatico, di cui una grande quota è gestibile a domicilio in luoghi”.
“La parte critica che richiede la terapia intensiva è lo 0,71% – ha fatto notare il direttore sanitario di Ausl Romagna -. Il tema, dunque, è tutto legato al numero complessivo di contagi. Oggi in Romagna abbiamo 35 persone in terapia intensiva e non tutte intubate, che significa che in ogni caso ci sono altri 70 letti di terapia intensiva che stanno trattando i cittadini con tutti gli altri bisogni sanitari che si manifestano”.
“Abbiamo un tracciamento dei contatti costante, grazie all’enorme che sta facendo il servizio di Igiene pubblica – ha detto ancora Altini – che ci permette di conoscere in pochissimo tempo la rete dei rapporti che ciascun soggetto ha avuto. Credo che questa sanità pubblica che abbiamo sempre coltivato per tradizione, oggi è una delle chiave di sostenibilità in un momento così difficile”.
Proprio per questo Marco Di Maio ha voluto rilanciare “la proposta di candidare la Romagna come sede del G20 della Sanità che si terrà nel 2021 in Italia. La nostra è una eccellenza assoluta e la sede naturale in cui ospitare un evento di caratura mondiale dedicato alla sanità. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo e per consentire all’Italia di stupire ancora una volta il mondo. Sarebbe uno straordinario riconoscimento per tutto il personale medico, tecnico e amministrativo che opera nella nostra sanità”.
“Informare i nostri cittadini, provare a tranquillizzarli e dare notizie corrette è estremamente importante e ti ringrazio per il lavoro che stai facendo per il nostro territorio”, ha concluso Altini rivolgendosi a Marco Di Maio, che dal febbraio scorso ha avviato l’appuntamento fisso del sabato pomeriggio alle 14.30 in diretta col prof. Vicini per fare il punto della situazione sui temi di attualità. Il prossimo appuntamento in diretta, dunque, è per sabato 14 novembre.