Serata partecipata alla parrocchia di Santerno, dove si è tenuto il nuovo incontro dedicato all’alluvione e organizzato dall’associazione Progetto Futuro Sicuro. Tra i relatori invitati a parlare l’agronomo Pietro Cimatti e l’ex dirigente della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Ravenna Claudio Miccoli. A moderare l’incontro Gianluca Sardelli, fondatore del Comitato Progetto Futuro Sicuro.

“L’elemento più urgente emerso dalla serata è stata la difficoltà di ascolto dei cittadini da parte delle istituzioni per quanto riguarda problematiche inerenti lo stato attuale del fiume Lamone” fa sapere Gianluca Sardelli. “E così da Savarna, San Romualdo e Bagnacavallo, è emerso questo disagio; la difficoltà nel farsi ascoltare qualora si segnalino gravi problematiche, dalle crepe sugli argini alla vegetazione nel fiume, molti residenti hanno denunciato le difficoltà anche solo nel sapere con chi comunicare circa la problematica del fiume all’altezza delle proprie abitazioni e terreni”.

“I politici devono fare il lavoro per il quale sono pagati, ovvero l’interesse della popolazione, nello specifico, in questo caso, mettere in sicurezza il nostro territorio in tempi brevi”

Cimatti ha mostrato i dati pluviometrici “Quello del maggio ’23 è stato un evento sì eccezionale ma il 18 e il 19 settembre 2024 è piovuto il 30% in più”

Miccoli è tornato a parlare di responsabilità nell’alluvione: “I romagnoli hanno fatto questa terra schiantandosi dalla fatica e non possiamo permettere questa narrazione istituzionale che vuole che si debba guardare avanti, dimenticandoci di chi siano le responsabilità: io se sbaglio pago e voglio sapere di chi è la responsabilità di questi disastri”.

Emanuela Tesch, co-organizzatrice della serata, ha chiesto: “Interventi di emergenza in tempi rapidi, pochi mesi, per poi pianificare quelli più strutturali e complessi nei prossimi anni”.