Accolti dal Capo della Polizia Lamberto Giannini, seppur in maniera parziale, i due ricorsi gerarchici patrocinati dalla Sap, Sindacato autonomo di Polizia, in relazione a due sanzioni disciplinari comminate ad altrettanti agenti della polizia ravennate.

A renderlo noto è la Segreteria provinciale della Sap.

Le due sanzioni erano state decise dopo che, nel corso di due diversi interventi di Polizia, gli agenti “hanno avuto incidenti che hanno cagionato danni all’auto di servizio -, spiega il sindacato che si rivolge all’attuale questore Stellino affermando che: “il suo predecessore esercitò sui due dipendenti una leva punitiva che il SAP ritenne sin da subito sproporzionata, che si concluse con la trattenuta di parte dello stipendio per entrambi gli agenti”.

“Peraltro agli atti del procedimento non appariva nessun riferimento all’ammontare del danno: il Capo della Polizia ha constatato infatti come l’intervento degli equipaggi fosse in itinere e che il ventilato danno in realtà fosse ‘lieve’ con l’assenza di conseguenze perniciose per l’equipaggio.

Il provvedimento causò un forte disorientamento in Questura, anche in considerazione dell’esperienza e dei curricula degli operatori coinvolti: poliziotti esperti e stimati, con oltre 25 anni di attività su strada, destinatari di numerosi riconoscimenti per meriti di servizio.

I tentativi di ridimensionare l’accaduto avanzati dal SAP al titolare dell’azione disciplinare prima della conclusione del procedimento sono stati inutili e ai dipendenti non è rimasta altra strada che l’opposizione ai provvedimenti punitivi ritenuti ingiusti, percorrendo la via ordinaria. Si è così dovuto avviare un evitabilissimo lavoro per la predisposizione dei ricorsi, ma le censure mosse, già espresse vanamente al Questore, alla fine hanno trovato accoglimento, seppur parziale, presso il Capo della Polizia il quale ha derubricato le sanzioni pecuniarie disponendo la restituzione ai dipendenti delle somme loro trattenute.

Poiché non è la prima volta che ciò avviene – continua il sindacato -, il SAP è seriamente preoccupato per la gestione dello strumento disciplinare in questa provincia, visti i numerosi ricorsi accolti sia in sede gerarchica che giurisdizionale. Per non parlare della necessità di uniformare l’utilizzo della disciplina nei confronti di casi similari, atteso che a parità di conclusione di vicende giudiziarie c’è chi è stato punito con il richiamo orale e chi invece, al termine di evitabili e defatiganti Consigli provinciali di disciplina, con la pena pecuniaria.