A Maria Cecilia Hospital di Cotignola, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, è stato eseguito un delicato intervento multidisciplinare su un paziente 70enne con un quadro clinico complesso: l’uomo era già stato operato al cuore per la sostituzione di una valvola cardiaca e trattato con defibrillatore per precedenti episodi di tachicardie ventricolari. L’intervento ha richiesto la collaborazione dell’équipe di Elettrofisiologia, rappresentata dal dott. Saverio Iacopino e dal dott. Andrea Petretta, e dell’équipe di Cardiochirurgia e Cardioanestesia, con il supporto del dott. Alberto Albertini e del dott. Lorenzo Mantovani. Per operare in condizioni di massima sicurezza per il paziente è stato utilizzato un dispositivo di assistenza per la circolazione extracorporea (ECMO).

“Il paziente è stato sottoposto a un intervento di ablazione transcatetere con l’ausilio della metodica di assistenza per la circolazione extracorporea – spiega il dott. Saverio Iacopino, Coordinatore nazionale dell’Elettrofisiologia di GVM Care & Research –. Questa procedura si è resa necessaria perché il paziente presentava crisi di tachicardia ventricolare, trattate con multipli shock del defibrillatore impiantato, talmente frequenti da esaurire la batteria del dispositivo prima del previsto. Un quadro clinico complesso definito “storm aritmico” o tempesta aritmica che rendeva fortemente instabile il paziente. L’impiego di ECMO ha garantito un valido supporto durante le procedure di ablazione”.

L’ECMO – ExtraCorporeal Membrane Oxygenation, è un dispositivo per il supporto extracorporeo dell’attività cardiaca, in grado di fornire ossigeno e rimuovere anidride carbonica direttamente nel sangue del paziente, sostituendo temporaneamente la funzione dei polmoni e della pompa cardiaca e mettendo così a riposo il muscolo cardiaco. L’intervento ha visto impegnati in primo luogo cardiochirurghi e perfusionisti per stabilizzare il paziente grazie ad ECMO e dare così l’opportunità agli elettrofisiologi di intervenire per rimuovere l’aritmia cardiaca tramite ablazione.

“L’Heart Team ha ritenuto che, per trattare l’aritmia ventricolare in questo paziente, la combinazione dell’ablazione transcatetere e della metodica ECMO fosse l’unica opzione possibile – specifica il dott. Iacopino –. Per poter mappare correttamente l’area da trattare, infatti, è necessario che durante l’intervento si manifesti l’aritmia, che però può risultare fatale al paziente in queste condizioni. ECMO consente all’elettrofisiologo di identificare più facilmente l’anomalia elettrica da trattare, supportando la stabilità emodinamica del paziente nel corso della procedura”.

L’Elettrofisiologia di GVM Care & Research è sempre più un punto di riferimento nel panorama sanitario nazionale per il trattamento di pazienti con gravi aritmie come quelle ventricolari, soprattutto in condizioni di emergenza e l’Heart Team consente di mettere a disposizione del paziente un insieme di professionalità, che si confrontano e lavorano in sinergia al fine di individuare la migliore strategia terapeutica.

“Ogni anno operiamo pazienti provenienti da tutta Italia. Questa modalità organizzativa prevede la stretta collaborazione tra gli specialisti con diverse competenze – commenta il dott. Iacopino – e solo l’esperienza, ampia per casistica e maturata in anni di attività, ci consente di mettere a disposizione dei pazienti un Heart Team di professionisti specializzati e di proporre metodiche innovative e d’avanguardia potendo così trattare patologie aritmiche ritenute incurabili fino a qualche anno fa”.