“A Ravenna, oltre mille cittadini hanno firmato due petizioni per salvaguardare l’esistenza delle scuole Damiano, Mordani e Novello: una promossa da Fratelli d’Italia, l’altra nata spontaneamente da persone comuni, famiglie, nonni, insegnanti.
Due iniziative diverse, un unico messaggio: la città chiede di essere ascoltata.
Ignorare centinaia di cittadini che si muovono per difendere la loro scuola non è solo un errore politico: è una ferita al senso di comunità.”
A dirlo è Falco Caponegro, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
Nella commissione consiliare del 17 novembre il mondo della scuola (dirigenti, insegnanti, genitori), sindacati, opposizioni, hanno chiesto di rinviare i trasferimenti
“Non un coro “contro”, ma un coro per: per la trasparenza, per il dialogo, per una decisione condivisa e non imposta.
Dalla Commissione sono usciti due messaggi forti, ripetuti più volte:
1. È mancato un confronto vero con l’Amministrazione.
La decisione è arrivata già formata, già scritta, già comunicata.
Le scuole non sono state interpellate. Le famiglie non sono state coinvolte. La comunità scolastica ha diritto alla verità e a una partecipazione reale.
2. Occorre fermarsi.
Questa parola – “fermarsi” – è risuonata più volte.
Fermarsi per pensare, per valutare, per capire davvero le conseguenze.
Fermarsi per non sacrificare tre scuole contemporaneamente ad una pianificazione affrettata”
La richiesta: prorogare l’affitto della Damiano per un anno in modo tale da ascoltare tutte le parti interessate, valutare alternative (compreso l’acquisto dell’edificio) , programmare interventi, evitare spostamenti considerati affrettati.
“La scuola primaria Mordani è una scuola storica, un pezzo di identità del centro cittadino. Non è solo un edificio: è un luogo di ricordi, di infanzie, di comunità.
È un presidio educativo radicato nel quartiere da generazioni.
Eppure oggi rischia una lenta agonia.
Se anche il prossimo anno non le sarà consentito di attivare la classe prima, nonostante i numeri, la Mordani verrà progressivamente svuotata.
E questo significherebbe condannarla.
Difendere la Mordani significa difendere una parte di Ravenna.
Significa difendere il diritto delle famiglie a scegliere la propria scuola di quartiere.
Fratelli d’Italia non sta facendo una battaglia ideologica. La nostra è una posizione “laica”, aperta, razionale.
Siamo pronti ad ascoltare tutte le proposte di buon senso, da qualunque parte provengano: quelle dei dirigenti scolastici, dei docenti, del personale ATA, delle altre forze politiche, di qualsiasi cittadino abbia a cuore il futuro delle scuole.
Abbiamo chiesto la Commissione non per andare contro qualcuno, ma per andare incontro a tutti: alle famiglie, agli insegnanti, ai quartieri, alle scuole che stanno chiedendo aiuto. La nostra battaglia è per il metodo, non per un colore.
Per il dialogo, non per lo scontro. Perché le scuole non sono scatole da spostare: sono comunità da rispettare. Ravenna merita ascolto. Quando mille firme e un’intera Commissione chiedono di fermarsi, procedere come se nulla fosse significa tradire il ruolo istituzionale. Ravenna non è una città da amministrare con atti unilaterali. Ravenna è una comunità.E una comunità si ascolta.
Fratelli d’Italia continuerà a sostenere, con forza ma senza demagogia, il diritto delle famiglie, dei docenti e dei dirigenti a partecipare alle scelte che riguardano il futuro dei loro figli. Perché ascoltare non è un favore: è un dovere.”

























































